Si chiama “auto shower curtain control“: è il diabolico dispositivo, visto in un hotel di Shanghai, che permette di calare tendine oscuranti sulle pareti in plexiglass del box doccia. Fosse esistito 30 anni fa…

Se fosse esistito allora, avrebbe mandato in rovina la carriera di attori come Alvaro Vitali, Lino Banfi, Mario Carotenuto, Pippo Franco, Bombolo, Cannavale. Di registi specializzati nel genere come Nando Cicero. Di attrici altrettanto specializzate come Carmen Villani, Barbara Bouchet, Annamaria Rizzoli, Gloria Guida, Nadia Cassini.
E naturalmente di lei, la regina-icona della commedia all’italiana in salsa pecoreccia: Edwige Fenech.
Parlo di una diavoleria che ho scoperto per la prima volta esistere pochi giorni fa, in un lussuoso hotel di Shanghai: l’auto shower curtain control (qui).
Traduzione: un dispositivo che consente di calare, lungo le pareti del box-doccia (ovviamente trasparenti), delle veneziane che impediscono la vista a chi sta fuori.
Pensate alla catastrofe cinematografica che l’esistenza di un tale marchingegno avrebbe provocato ai tempi in cui la scena della doccia era il momento-clou delle pellicole sexy: l’allupato Pierino della situazione si affaccia, occhi di fuori, nel bagno della professoressa (o della supplente, la vigilessa, la soldatessa, fate vobis) e tracchete!, scopre che è tutto oscurato.
Da un attento esame autoptico svolto dal vostro cronista, purtroppo a box vuoto, sono emerse poi altre e più raffinate possibilità d’uso. Il fruitore o la fruitrice del marchingegno possono infatti non solo decidere su quali lati del parallelepipedo la tendina deve calare, lasciando liberi gli altri, ma anche regolarne l’altezza da terra e, udite udite, perfino l’inclinazione delle alette oscuranti, in modo tale da accentuarne il malizioso effetto vedo/non vedo.
Non essendo però il dispositivo dotato di telecomando (strano, in quest’epoca ipertecnologica), tutte le funzioni vanno impostate dal pannello a parete. Con il rischio che qualche mariuolo, dall’esterno, possa manipolarle a doccia in corso.
Agli effetti combinati e a volte paradossali del ricorso all’auto shower curtain control e della sempre più diffusa abitudine architettonica di mettere “a vista” i bagni degli alberghi, dotandoli di pareti di cristallo, grazie ad altre recenti esperienze cinesi sarà dedicato presto un post specifico.