Firmato dal ministro Catalfo il decreto che consente ai giornalisti libero professionisti che nel primo trimestre del 2020 possano dimostrare di aver avuto un calo di attività di almeno il 33%, di chiedere alla propria cassa di previdenza il contributo di sostegno di 600 euro. Molti però gli interrogativi.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha firmato l’atteso decreto (qui) , che consentità ai liberi professionisti, quindi anche ai giornalisti freelance, che abbiano avuto un calo di attività di almeno il 33% nel primo trimestre del 2020, di chiedere alla propria cassa di previdenza il contributo di sostegno di 600 euro.
Si tratta di un primo intervento per fronteggiare immediatamente l’emergenza, ha spiegato il ministro, ribadendo che il governo sta già lavorando al decreto di aprile, “dove l’obiettivo è di prevedere, per queste categorie di lavoratori, un indennizzo di importo superiore“.
domande presentate e accolte sulla base del procedimento di verifica della sussistenza dei requisiti per l’ammissione al beneficio di cui al precedente comma 1 e di quanto previsto dall’articolo 4“. Pare inevitabile, con questo metodo, un assalto che potrebbe provocare un’infinità di contestazioni e l’inceppamento del sistema. Non sarebbe stato più logico dettare altri criteri, tipo un sorteggio per lettera, garantendo così un ordinato inoltro e istruzione delle pratiche?