Anni fa dedicai un intero post alla sorprendente velocità delle mosche (o, se preferite, alla mia lentezza), che in stormo riuscivano con una certa facilità a inseguirmi per chilometri mentre correvo sputando anche i polmoni.
Dopo anni e anni di indefesso allenamento sono riuscito a distanziarle.
Devono però averlo confidato alle vespe, chiedendo loro di essere vendicate.
Quest’anno è infatti la quarta volta che i vindici insetti mi tendono imboscate durante la corsa, pungendomi alle spalle nonostante i miei scatti da centometrista. Oggi è toccato al gomito.
Che Dio stramaledica le une e le altre!