Nessuna ironia sull’aspetto fisico, né sulla scarsa scolarizzazione del ministro agricolo renziano, fermo che i governanti si giudicano dall’operato e dai risultati e non dal resto.
Appunto.
Sospesa com’è nel ruolo di spada, anzi di clava di Damocle tenuta da Renzie sulla testa dell’acculturato governo di Giuseppi, irto di bibbitari in prima linea e di odontotecnici alla ribalta in regia, l’ex bracciante non ha molto tempo per occuparsi dei suoi ex colleghi o tantomeno di campi, trattori, ortaggi o simili pinzillacchere.
Risorge quindi dal letargo virale facendo ventriloquacemente sapere che, secondo l’esito della questione migranti, “potrebbe pensare” se restare o meno nella compagine governativa, dando così il via al domino politicante della possibile caduta dell’esecutivo. Donde il febbrile lavorio di trattative salvapoltrona e di lucrative partitiche alla faccia del Covid-19, dei trentamila morti, del -10% di pil e altri disastri tanto vari quanto conseguenti.
A’ Bbellano’, facce contenti…
