Capriole del destino: il “cencio” del 2 luglio 2018, dipinto dal dragaiolo Emilio Giannelli, va proprio nella sua contrada, tra le lacrime di orgoglio, gioia e dolore dell’autore, colpito pochi giorni fa da un grave lutto. Un evento travolgente che oscura la mediocrità della cronaca e della polemica politica.
Le cronache dicono che Salvini si è preso il Palio di Provenzano del 2 luglio 2018.
Buonanotte.
Il Palio se lo è preso, tutto intero, il Drago. Con Andrea Mari detto Brio e il magnifico Rocco Nice.
Un Palio bellissimo, corso sempre in testa dopo ore di mossa interminabile.
Un Palio meraviglioso non solo perchè a vincerlo è stata la meglio contrada, cioè la mia, ma perchè era meraviglioso il drappellone dipinto da Emilio Giannelli, il famoso vignettista nonchè (anzi soprattutto) dragaiolo docg. Un drappellone capace di cogliere figurativamente alla perfezione la poliedricità della festa e della senesità e di trasmettere al tempo stesso, senza tradire nulla dello stile giannelliano, anche la sacralità e la passionalità dell’evento. Solo chi ha visto molti e molti Palii, ad esempio, poteva riprodurre così perfettamente la postura dei fantini che, sobbalzando quasi sul collo del cavallo, montano a pelo, ingobbiti, coi gomiti alti come a dare una spinta al quadrupede. E solo chi conosceva la complessità del messaggio di fondo che il dipinto deve trasmettere poteva mettere i colori della propria contrada non in testa al corteo delle contendenti, ma al centro. Al centro però non solo del gruppo, ma del Palio intero, quindi nel cuore artistico dell’opera.
Ma poi diciamola tutta, senza girarci intorno: questo Palio è un sogno.
Il Palio di “Milio” Giannelli, dragaiolo profondo e accesissimo, che finisce proprio nella sua contrada, come ovviamente tutti noi sognavamo e in fondo dicevamo pure, al termine di settantadue ore travolgenti, tra le emozioni contrapposte di un artista diviso tra l’orgoglio della committenza paliesca, il dolore recentissimo di un grave lutto e la gioia per questa strepitosa vittoria.
Altro che Salvini, le polemiche, i ribaltoni politici, il digrignar di denti (pietoso invero e anche mediatico) di sconfitti alle urne che ancora non si raccapezzano di aver perso. Peggio assai dei contradaioli purgati che, come si usa dire qui ed è giusto, mentre chi vince festeggia, loro vanno a letto.
E comunque, ciao a tutti: il Palio è in Camporegio, ci vediamo ad agosto.