Sorteggi Champions, prove di F1, qualificazioni, batterie, pre/post dei medesimi: il carrozzone circense che ammorba lo sport necessita, per fare audience, di trasformare i momenti tecnicamente necessari, ma insignificanti, in show. Invito al boicottaggio.

 

Ai tempi non voglio dire belli, ma direi normali, le fasi prodromiche di un importante evento sportivo si vivevano con ansia, ma ex post, sui giornali o con brevi sintesi radiotv: prove cronometrate, qualificazioni, gironi dei tornei, etc.

Il motivo era e rimane semplice: di questi avvenimenti, ciò che conta è il risultato e non lo svolgimento.
Essendosi però lo sport trasformato in un carrozzone che si alimenta di sponsor, quindi di visibilità, quindi di media, il sistema a cui questo meccanismo fa capo opera da tempo un’attività di persuasione di massa per convincere il popolo bue che i preparativi sono importanti almeno quanto l’evento, con tutto il contorno di premi, cotillons, vip, tette, gossip e aria giornalisticamente fritta. Strumento fondamentale di quest’azione è la trasformazione dei preparativi in spettacolo. In scena, insomma.
Ecco quindi in questi giorni crescere l’eccitazione collettiva, drogata dai media, per una circostanza insignificante e noiosissima come i sorteggi per le coppe di calcio.
In un mondo equilibrato, si prende un bambino o la solita bella ragazza o un inappuntabile burocrate, li si benda, si mette loro davanti un bussolotto con un buco, lui estrae le palline con dentro i nomi delle squadre ed ecco fatti i sorteggi.
Dopodichè si può smadonnare o esultare secondo che la propria squadra del cuore debba incontrare il Real Madrid o il Compiobbi, addentrandosi nel vaniloquio dei pronostici.
Ora invece bisogna sopportare giorni di tam tam, isterismi collettivi, dirette tv che durano come il festival di Sanremo e collegamenti internazionali con vagoni di inviati.
C’è però una soluzione. Anzi, un comandamento: boicottare!
Altrimenti la prossima volta, invece di farvi assaggiare il pollo arrosto, vi faccio vedere solo il video di 90 minuti di spennatura, pulitura e lardellatura del medesimo malcapitato.
E poi voi, magari, sarete pure contenti. Così vi beccate il fumo e io il resto.