A meno di un mese dal clamoroso svuotamento nelle fogne di 600 ettolitri del Brunello di Soldera, a Montalcino, oggi è toccato all’ex ministro siciliano Calogero Mannino veder finire nelle chiaviche di Pantelleria 700 ettolitri di passito. Cu fù? Si apra il dibattito.
Dopo i 600 ettolitri di Brunello di Gianfranco Soldera finiti nelle fogne di Montalcino un mese fa (qui), ieri è toccato all’ex ministro DC Calogero Mannino trovarsi svuotati nelle chiaviche isolane ben 700 ettolitri di vino prodotto ad Abraxas, la sua cantina di Pantelleria.
Il “vandalo” romano (qui e qui) che, pare per vendetta, aveva colpito la prestigiosa azienda senese ha evidentemente fatto scuola. Evviva.
Ma se il caso di Case Basse sollevò un ridicolo ed ozioso battibecco terminologico, dividendo il mondo tra i fautori dell’atto vandalico e quelli del gesto mafioso, che bisognerebbe dire ora? Ora che vittima del sabotaggio è un chiacchieratissimo ex ministro siciliano, proprietario di una fattoria in Sicilia, processato (e assolto) per mafia, da poco uscito (di nuovo indenne) proprio da un processo per questioni vinicole e attualmente indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle trattative stato-mafia?
Ci sarebbe da sguazzarci, da dietrologicizzare, da lanciare campagne di moralizzazione e di crucifige.
Io invece dico ora ciò che dissi allora: vendetta o meno, picciotti o meno, balordi o meno, è lo spirito del gesto ad essere comunque intrinsecamente mafioso, a prescindere dalla personalità dell’autore e dell’eventuale mandante. A Pantelleria come a Montalcino.
Ora ci penseranno gli inquirenti a far luce – si spera – sull’accaduto, come è successo a Siena.
Ma comunque vada, svuotare una cantina, impedendo all’azienda di vendere il proprio vino, è come tagliargli le gambe, uccidergli il futuro. E’ come picchiare il figlio affinchè il padre comprenda, minacciandogli la progenie.
Ciò è mafioso nella sua essenza.
Il che non vuol dire affatto, a priori, che c’entri la mafia in quanto tale.
E ora accapigliatevi pure a colpi di citazioni dal codice penale e di descrizione dei reati.