Quando è troppo, è troppo.
E le mie sincere condoglianze vanno alla collega costretta dalla perversa ricerca di click di qualche direttore o capo a stilare un decalogo involontariamente comico su come “allungare la vita alla tua auto”.
Complice l’autore del sommario, la scoperta copernicana è che non bisogna “accendere l’auto a freddo”.
Da cui si desume che, con un po’ di attenzione, si può riuscire ad accenderla a caldo.
“Poffarbacco!”, avrebbe esclamato l’indimenticato prof. Occultis, amicone di Blek Macigno.
Vado subito su Amazon per vedere se esistono coperte termiche per preservare il calore del motore dopo l’ultimo utilizzo, o stufe a orologeria per intiepidirlo in tempo utile prima dell’uso.
Grave pecca dell’articolo, non aver ricordato però che per garantire longevità alla quattro ruote è anche opportuno non centrare i platani a bordo carreggiata ed evitare di rimanere intrappolati tra le sbarre quando il passaggio a livello si chiude.
Oppure si può sempre fare come mia zia: intimorita dal rumore delle ruote, rimaste tutte con un solo bullone per cerchione, ne concluse che doveva essersi rotto un pistone.