Ho smesso di guardare all’11° giro, dopo aver respinto la terza cascaggine di sonno nonostante la miracolosa assenza di interventi della sleepy car.
A quel punto, il disperato Vanzini simulava entusiasmo per la lotta per il 12° posto tra Ricciardo e Zhou e per il 16° tra Vettel e Stroll.
Sorpassi a parte questi, zero.
Era primo Verstappen, secondo Hamilton, terzo Perez, quarto Sainz, quinto Leclerc.
Al termine, giro 91° (ossia 80 giri dopo), la classifica era la stessa.
Divertiti, eh?