La nuance primaverile è data dal fatto di essere corredati dalla mancanza di calzino. Questa seconda, esecrabile tendenza è unisex: viste giorni fa tre adolescenti che con vari gradi sotto zero, e quindi imbacuccatissime, indossavano orripilanti scarpe da ginnastica con orripilanti pedalini al malleolo e, quindi, con orripilante caviglia nuda.
Ma dicevo dei risvoltini.
Secondo me sono l’espressione fashion del voltagabbanismo imperante: che non solo è ormai percepito come lecito, anzi come un titolo di merito, ma si deve pure ostentarlo. Insomma, il risvoltino (primavera o meno) equivale a un “embè?”.
Tenetevelo pure, allora. Tornerà utile quando l’acqua comincerà a salire. E non dimenticate mai Zimmy: “Come gather ‘round people, wherever you roam / and admit that the water around you have grown / and accept it that soon you’ll be drenched to the bone /
and if your breath to you is worth saving / then you better start swimming or you’ll sink like a stone / for the times they are a-changing…
“.