Nella libera reinterpretazione del testo di una canzone-inno della Band, il diario semiserio di una giornata trascorsa alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
Soundtrack: “Acadian Driftwood“, The Band.
The war was over and the spirit was broken / La fiera era finita e il morale sotto terra
The hills were smokin’ as the men withdrew / Le carte volavano e la gente sciamava a casa
We stood on the cliffs and watched the ships / Mentre dalle scale la guardavamo
Slowly sinking to their rendezvous / Rifluire piano verso la metropolitana
They signed a treaty and our homes were taken / Per un giorno intero ci siamo incrociati
Loved ones forsaken, they didn’t give a damn / Cercandoci l’un l’altro un senso negli occhi
Try to raise a family, end up the enemy / Progettare qualcosa, un viaggio immaginario
Over what went down on the plains of Abraham / Prima di tornare nelle nostre case
Acadian driftwood, gypsy tail wind / Viaggiatori rottamati e venti di nostalgia
They call my home the land of snow / Dicevano che per chi si occupa di viaggi
Canadian cold front movin’ in / La cosa più importante è il ritorno
What a way to ride, oh, what a way to go / Ma in questa Bit ormai nemmeno si parte.
Quest’anno in fiera stavano larghi anche i giornalisti. E non perchè chi non c’era fosse in viaggio, ma proprio perchè al viaggio fino in Bit ci aveva rinunciato. Incontri rarefatti e un vago bisogno di socialità, o forse di neoassociazionismo. La pena del contrappasso per una categoria che ha perso la bussola e va alla deriva in un mare procelloso assai.
Unici approdi sicuri: pranzi e buffet.
Ma ormai sono diventati rari pure quelli e ci si incontra anche chi si vorrebbe scansare.
The war was over and the spirit was broken…