Un rapido aggiornamento sul pogrom che gli scherani digitali di Zucconerberg hanno scatenato stamattina alle 8.00 contro i miei post su FB che rimandavano ad articoli di vario argomento pubblicato su www.alta-fedelta.info, la testata on line che dirigo.

Devo innanzitutto ammettere che mi ero sbagliato.

Non è vero che il post mattutino odierno aveva per qualche motivo destato l’attenzione dei supericiliosi pasdaran informatici, i quali mi accusavano di aver violato attraverso di esso la loro “policy” e in particolare di svolgere attività di phishing, nientepopodimeno.

Macchè! Ho scoperto infatti che la mia malefica attività, per fortuna intercettata da questi inflessibili custodi della sicurezza informatica mondiale, si allargava ad ombrello a pressochè tutti i link degli ultimi 15 anni e su qualunque argomento: dal giornalismo al vino, dalla cultura al costume, dalla politica ai viaggi, dall’arte al cazzeggio!

Chissà da quanto tempo mi tenevano d’occhio. Ma a loro, eh no, non la si fa.

Così, alla fine, hanno perso la pazienza e hanno cominciato a rimuovere in serie tutti i post e i link puzzassero di malestro, ossia praticamente tutti.

Alle ore 18 di oggi 5 settembre 2024, per dire, ne risultavano inceneriti circa 300, alla media di quasi 40 all’ora: mica noccioline.

Naturalmente, per qualsiasi umano, interfacciarsi con la Spectre di Menlo Park è impossibile: i tortuosi labirinti informatici rimandano a moduli incomprensibili, motivazioni risibili, corse ad ostacoli kafkiane alle quali, oltre una certa misura, non vale la pena di dedicarsi. Quindi a un certo punto ho desistito.

La cadenza delle notifiche delle rimozioni in corso è tale che è pure impossibile utilizzare il social.

Bene, forse tenersene lontani per un po’ sarà salutare.

A tutti i mie sedici lettori mando dunque un avviso: fino a nuovo ordine pubblicherò su FB, ammesso di riuscirci, solo la segnalazione dell’uscita di nuovi post su www. alta-fedelta. info (guardiamo se gli ebeti si accorgono che ho messo uno spazio tra i punti per aggirare la trasformazione in ipertesto).

E nel frattempo vediamo che succede.