A qualcuno la natura ha donato materia grigia a vagoni, ad altri meno. Del secondo caso la vita quotidiana è piena, ma ogni volta c’è qualcuno che ti sorprende in negativo più della volta precedente.
Facciamo un esempio.
Come una sorta di scellerato Egidio in chiave digitale rispondi a un’offerta ricevuta via web che ti pare interessante.
Ciò presuppone due cose: che ci sia qualcuno che, avendo appunto manifestato interesse, sia interessato, cioè io, e qualcuno che, avendoti fatto un’offerta a cui hai risposto positivamente, sia ancora più interessato al tuo interesse.
Scusate lo scoglilingua ma è per capirsi.
Terzo presupposto, direi implicito, è che sia interesse dell’offerente contattarti per approfondire la questione e addivenire all’eventuale conclusione dell’affare.
Bene.
Infatti l’offerente mi contatta.
Ma lo fa commettendo tutti i più banali errori di chi, anzichè venderti qualcosa, mira a farsi sbattere il telefono in faccia:
1) chiama al cellulare e lo fa più volte nell’arco di 10 minuti
2) lo fa in ore pasti
3) quando gli rispondi chiedendogli cortesente di chiamarti al fisso, perchè non hai campo e non lo senti, lui si altera
4) siccome trova il fisso occupato, ti richiama subito al cellulare con tono ancora più alterato
5) quando gli fai presente che se uno trova occupato basta che provi a richiamare dopo mezz’ora e che comunque, come al cellulare non lo sentivo bene prima, non lo sento bene nemmeno adesso, riattacca col tono di chi “mah, se non importa a te…”.
E invece no, caro cretinetti, è proprio a te che dovrebbe importare di parlarmi e pure nel modo più tranquillo, chiaro e rilassato possibile.
Se non lo capisci, sei un ebete.
Appunto.