Tra le cose più odiosamente retoriche e zuccherose dell’ultimo decennio c’è stata la riesumazione degli inni nazionali eseguiti nelle circostanze meno solenni ma pubblicitariamente più orientate.
Al netto del patriottismo da nazionale di calcio, già di per sé abbastanza irritante, la deriva ameregana ha indotto infatti i padroni del motorsport non solo a introdurre pari esecuzioni prima della partenza dei gp ma, cosa oggettivamente insopportabile, ad affidarli a grotteschi, inascoltabili gruppi pop, forse nella convinzione che pure gli inni possano costituire “spettacolo” (cosa niente affatto sinonimo di sport a prescindere).
Desidero quindi esprimere la mia totale esecrazione verso queste ulteriori, squallide mascherate dalle quali dissocio nel.modo più assoluto.