Passino la distrazione, il disordine innato e perfino l’ignoranza più ghiozza, ma quale cupio dissolvi, quale maligno disegno, quale pietrificata ottusità può indurre qualcuno, senza segni di resipiscenza alcuna, a riporre decine (decine) libri in libreria non solo alla rinfusa, senza criterio e neppure analogia di colore, formato, autore, editore e ubicazione precedente, bensì nemmeno per il verso della costola, insomma al contrario?
Quanti nocchini, parolacce, librate in testa, afflizioni da Sant’Uffizio dovrei comminare al responsabile perchè la mia ira si plachi?