Una volta avevo un amico che, in tasca, aveva sempre due cose: le chiavi di casa e un gettone.
Le prime avevano una funzione ovvia, il secondo (per lui) altrettanto: serviva a chiamare casa nel caso ci fosse stato bisogno.
L’esserne sempre munito lo rendeva così ansioso che, ogni mezz’ora, impallidiva di colpo, cominciava a palparsi furiosamente le tasche dei pantaloni e non si riprendeva finchè non si era sincerato di avere con sè sia le chiavi che il gettone.
In vent’anni che l’ho frequentato, tuttavia, non l’ho mai visto andare in una cabina per telefonare.
Questo dimostra due cose.
Uno, che evidentemente non ne ha mai avuto reale bisogno.
Due, che usare il telefono era comunque il frutto di una necessità, di un imprevisto reale, di un’impellenza oggettiva.
Da questa parsimonia d’utilizzo (e non di denaro, visto che il gettone costava prima 50 lire e poi 100, cioè pochissimo) ne derivava un’altra. O forse era da questa che derivava la prima: fattostà che si telefonava poco. Da casa e soprattutto da fuori. Solo per emergenze, appunto. Altrimenti si ritardava, si aspettava, ci si arrangiava. O si tornava a casa e si chiamava da lì.
Ora, lungi da me criticare l’enorme utilità data dall’avvento dei telefoni cellulari, che spesso sono davvero indispensabili.
Ma la loro vastissima diffusione e i costi ormai irrisori del traffico hanno prodotto una sindrome uguale e contraria a quella del vecchio gettone: si chiama continuamente, per qualunque sciocchezza, a qualsiasi ora.
E il cellulare rappresenta il pie’ di porco per forzare l’isolamento altrui, il modo per costringere un altro a rispondere, a stanarlo anche nonostante o malgrado la sua riluttanza, l’avere altro da fare o semplicemente non averne voglia.
Per ragioni che mi sfuggono, oggi la gente ti chiama al cellulare anche se sa benissimo che sei a casa o in ufficio e perfino se è al corrente che, dove ti trovi, il cellulare non prende. O che non puoi nè vuoi rispondere.
E’ un bombardamento.
E insistono fino allo sfinimento, a intervalli regolari. Magari senza aver nulla da dire, ma solo perchè si annoiano, o sono in coda, o sono al cesso.
Vorrei dare un suggerimento ai gestori di telefonia: azzerare il costo delle chiamate, tariffando solo lo scatto alla risposta. Farebbero una fortuna con la gente che spreca le telefonate e rompe le palle al prossimo senza motivo.