Non so come andrà a finire, nè chi abbia davvero ragione, nella nascente eurodiatriba tra Olanda e Italia per la questione della sede dell’Ema, contesa tra Amsterdam e Milano. Della cialtroneria nostrana (e pure della sfortuna, visto che poi tutto si è risolto alla monetina) non ho dubbi, della furbesca malafede olonese forse nemmemo, visto che ora spuntano carte secretate, cantieri inesistenti e sospetti conflitti di interesse (che il segretario generale dell’ente sia olandese e che il primo vicepresidente della commissione verificante, anzi poco verificante a quanto sembra, altrettanto, vi pare normale?).
Ma su una cosa non ci piove: che il detto segretario si chiami Italianer è un gustoso scherzo giocato dal destino alla cricca dell’eurocrazia.