In un agile ma non lieve libello il collega Andrea Gabbrielli ci fa da Virgilio alla scoperta dei vini e dei viticoltori delle tante isole italiane. Tra contesti difficili, personaggi a volte spinosi e un autentico, affascinante arcipelago enologico.

Il famoso ciclo di documentari tv di Jacques Cousteau degli anni ’60 si chiamava “L’uomo e il mare”. Il nuovo libro di Andrea Gabbrielli, dedicato invece alla viticoltura delle piccole isole (italiane), si chiama “Il vino e il mare“. Con un sottotitolo significativo: “Guida alla vite difficile“. Gioco di parole forse prevedibile, che allude alle certo non facili condizioni agronomiche (e non solo) in quelle terre emerse, ma senza dubbio veritiero nell’illustrare, di conseguenza, anche i tanti aspetti eroici che la coltivazione della vite nelle aree insulari comporta. Con il corollario di storie, personaggi, vicende tutti da raccontare.
Preceduto da una dotta introduzione del prof. Attilio Scienza, il volume si addentra nel tema a tutto tondo, illustrando da un lato le ampie problematiche ambientali, sociali, normative, burocratiche e tecniche nel “fare vino delle isole”, ma dall’altro proponendosi anche come una vera e propria guida alle produzioni e alle aziende, visto che la materia è suddivisa per “arcipelaghi” e che per ognuno di questi vengono descritte, oltre alle singole realtà isolane, anche le eventuali denominazioni di origine esistenti, le diverse tipologie vinicole presenti e una selezione i produttori più interessanti o rappresentativi.
Il tutto – pregio insostituibile – sempre mantenendo un’agilità manualistica tanto nel testo in sè quanto nel formato prescelto. Il quale, lontano dall’idea del gran tomo buono per far bella mostra di sè sulla libreria di casa, si presenta come un libretto sottile (190 pagine), flessibile e di robusto formato tascabile (anche nel prezzo: 15 euro, Jacobelli Editore), a tutti gli effetti ideale per essere riposto nello zaino o nel cassetto del cruscotto di un’auto (e della barca!) per essere utilizzato “sul campo”. O, piuttosto, in vigna. E a tavola.
Perchè l’intelligente scelta di dotare il libro di un doppio indice – dei luoghi e dei vini – consente al lettore di compulsare rapidamente il lavoro secondo che la chiave di ricerca dell’argomento sia geografica o tipologica. Dettagli, d’accordo. Ma importanti. A testimonianza che è spesso la cura dei particolari a fare la differenza.
Complimenti ad Andrea, quindi, e buona lettura.