Aguzzate la vista, come dice la Settimana Enigmistica: notato lo sfondone nel cartello? Ma secondo voi è più grave la topica o il fatto che la topica stessa passi indenne dai controlli per finire appesa a un muro? La colpa è multipla, però nessuno paga.
Lasciamo perdere l’Expo, cui la foto è riferita.
L’Italia è piena di mostruosità tragicomiche dovute all’irresponsabilità, per non dire l’impunità, di chi deve eseguire e controllare le cose.
Il cartello, che si riferisce alla Toscana ma evidenzia l’Emilia Romagna, è uno di quelli.
Poteva trovarsi in qualunque posto: un’autostrada, la banchina di un porto, un museo, un ospedale.
Magari, sì, è stata solo una svista del grafico, o uno sbaglio del tipografo distratto che ha impostato male la macchina. O perfino un abbaglio del disegnatore, che ha confuso una regione per l’altra. Minimizziamo pure.
Ma il problema vi pare questo?
A me no.
A me pare che il problema sia che uno sfondone così clamoroso, ovunque abbia origine, giunga fino alle massime conseguenze – nello specifico, l’affissione – senza che nessuno se ne accorga prima e che nessuno, com’è evidente, prenda provvedimenti, cioè rimuova l’insegna o meglio impedisca che venga affissa, sanzionando tutti i responsabili.
Invece dev’essere il passante, l’utente ad accorgersene, sputtanandoci e facendo fare a tutti noi, anche agli incolpevoli, la figura dei “soliti italiani“.
In un paese normale, un creativo che scambia due regioni, un grafico che le disegna, un supervisore che non se ne accorge, un operaio o un direttore dei lavori che non se ne avvedono, un geometra che autorizza l’affissione di un simile cartello saltano come tappi di spumante.
Ovvio che sia così.
In italia si fanno viceversa tristi e rassegnate spallucce, al massimo qualche sberleffo sui social.
Come le traduzioni in inglese maccheronico, uguale: colpa dell’improvvisato traduttore o di chi l’ha messo lì, di chi ha riletto i testi, di chi ha stampato e affisso i manifesti senza accorgersi di nulla?
Ma con questo condiviso senso dell’impunità e di irresponsabilità, dove vogliamo arrivare?
Finchè si nascondono l’inadeguatezza di tutti gli anelli della catena con lo sbaglio in buona fede del “povero” singolo, rimarremo fritti.
E peracottari.