Le città in cui si vive o si è vissuto andrebbero periodicamente riesplorate. A passo lento e in momenti in cui non tutto si è ancora risvegliato.
Osservare da vicino passanti, incroci, vie e palazzi ai quali per decenni si è passati di fronte senza fare la minima attenzione, è illuminante.
Non solo per cogliere scorci e architetture.
Stamattina presto, per esempio, in alcuni dei luoghi della mia adolescenza, ho scoperto che l’unica cosa rimasta con parvenze di vita sono i negozi di parrucchiere.
Uno dietro l’altro.
Tutti cinesi.