È vero, come si usa dire, che la pubblicità è l’anima del commercio. E che, a guisa di un virus, anche le reclame si adattano alle nuove esigenze, ai nuovi stili di vita.
Tutto normale, insomma.
Devo ammettere però che quest’invasione di nuove scenette pseudodomestiche, di integratori “specifici” per sostenere le fatiche della vita in casa (?), le simulate liti coniugali stile Sandra e Raimondo sulla scelta del detersivo sotto lockdown, le famigliole ridanciane riunite in cucina per il centoduesimo pasto consecutivo tutti insieme, le finte videotelefonate col nonno digitalizzato mi sono abbastanza insopportabili.
E che, più che all’acquisto, mi incentivano all’omicidio.
Qualcosa mi dice pure che non sono il solo.