Coronavirus e sostegno al lavoro autonomo giornalistico: recepite dal governo le misure richieste dall’Odg Lombardia. Meno bene la rincorsa di tanti a prendersene i meriti. Ma il vero successo è quello implicito: il riconoscimento di una categoria finora “trasparente”.

Ho conosciuto Alessandro Galimberti, presidente dell’OdG Lombardia, circa diciotto mesi fa a Milano e subito rimasi colpito dalla sua chiarezza di idee e dall’incisività dei suoi argomenti a sostegno di una reale difesa della professione giornalistica.

Oggi tocca a lui annunciare con giusta soddisfazione che il governo ha recepito le sacrosante istanze avanzate dall’OdGL a tutela del lavoro giornalistico autonomo, settore guarda caso precedentemente dimenticato (con molte altre categorie: sempre e guarda caso libero professionali, aggiungo) dall’esecutivo.
Più in basso trovate il testo integrale del comunicato diffuso da Galimberti e il link allarticolato del Decreto Covid-3 pubbicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Due sole ma importanti chiose.
La prima è che, tra il momento in cui il cs è uscito e adesso che scrivo ho ricevuto o letto una decina di messaggi, note, commenti e vanaglorie di chi pateticamente rivendica il merito del successo o almeno un pezzettino di esso, tanto per dimostrare di esistere.
La seconda, ma fondamentale, è che, come in altre precedenti quanto rare circostanze, il vero successo non consiste nell’avere ottenuto anche per i giornalisti freelance il diritto alla famosa elemosina di 600 euro una tantum (sai che fortuna), ma il fatto che, attraverso il riconoscimento di tale diritto, la categoria viene in qualche modo a sua volta riconosciuta come un soggetto professionale esistente , mentre finora essa era, agli occhi delle istituzioni tutte, praticamente “trasparente“.
E’ un punto da tenere bene a memoria che in futuro, vedrete, potrà tormare parecchio utile.

SOSTEGNO AL LAVORO AUTONOMO GIORNALISTICO: RECEPITE LE MISURE RICHIESTE DALL’ODG LOMBARDIA. Emergenza coronavirus e sostegno al lavoro autonomo giornalistico: recepite le misure richiesta dall’Odg Lombardia. Reddito di ultima istanza. L’articolo 44 del decreto legge “Covid 3” pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi ha recepito la richiesta dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, formalizzata lo scorso 12 marzo dal presidente Alessandro Galimberti al premier Giuseppe Conte e al sottosegretario Andrea Martella, ai quali va il ringraziamento per aver mosso un primo, importante ma non esaustivo passo verso le fasce più deboli di una professione complessivamente in grande difficoltà.

Come funziona il sostegno al reddito.

Chi ne ha diritto? I professionisti e i pubblicisti iscritti all’Inpgi2
Cosa bisogna dimostrare? Di aver ridotto, sospeso o cessato l’attività o i rapporti di lavoro (commesse/committenti) per effetto delle misure di contenimento dell’epidemia adottate dal governo (calo del fatturato/compensi, interruzione o mancato rinnovo di collaborazioni etc)

Per quanto tempo vale? Per ora è una misura straordinaria legata agli effetti del primo decreto Coronavirus (che allo stato è efficace fino al 3 aprile prossimo). Ma se verranno reiterate le misure di restrizione, è ragionevole attendersi che verrà replicato questo sostegno al reddito giornalistico

Quanto è la dotazione economica? Il “Fondo per il reddito di ultima istanza” ha una copertura di 300 milioni per il 2020, ma riguarda tutte le casse previdenziali privatizzate (professionali)

A quanto ammonta il sostegno per ogni richiedente? Probabilmente verrà equiparato al Fondo per gli autonomi (600 euro una tantum) ma sarà un decreto del Ministro del Lavoro e del Mef a definire i criteri e le modalità per l’erogazione, a cominciare dall’ente a cui rivolgersi per presentare la richiesta. In allegato l’articolato del Decreto Covid-3 pubbicato sulla Gazzetta Ufficiale.