Se ce n’è la volontà politica, si può fare qualunque cosa: controllare le navi delle ong riottose, espellere i falsi profughi, ingabbiare i migranti-delinquenti, tenere testa alla tracotanza furbesca dei francesi. O, viceversa, non fare nessuna di queste cose.
La domanda è fino a che punto la volontà politica – qualunque volontà politica- sia frutto della convinzione di agire bene e fino a che punto invece essa sia solo una leva ondivaga e transeunte della costante attività di propaganda di un governo, qualunque governo.
Dalla prospettiva del cittadino, qualsiasi risposta è sconfortante.