Non so se hanno inventato prima il centralino per smistare le telefonate o la segreteria telefonica per registrarle. Una cosa però è certa: se uno non poteva rispondere, perdeva le chiamate ma in compenso trovava un messaggio.
Poi, con lo stesso scopo, hanno messo le segreterie telefoniche ai cellulari.
Poi, per evitare le conversazioni vocali, ma dando l’opportunità di mandare comunque comunicazioni immediate, hanno inventato gli sms, in seguito sostituiti da messenger e whatsapp i quali, correndo in rete, facevano prima e meglio. Infine, ad apparente chiusura del cerchio, sono arrivati i messaggi vocali di whatsapp, che invece riportano al punto di partenza.
Al cubo, però: prima chi non poteva rispondere si faceva lasciare un messaggio, ora il messaggio lo lascia a priori chi non può scriverlo.
Tanta ipertecnologia per tornare ai modi di comunicare delle vecchie radio ricetrasmittenti:
“Sei a casa? Passo”.
“Sì. Passo”.
“Butta la pasta, arrivo. Passo”.
“Ok. Passo e chiudo”.
