Soundtrack: The Weight

L’ex batterista della Band è mancato ieri, al termine di una lunga battaglia con la malattia. Aveva 71 anni. Era uno di quei musicisti la cui grandezza, forse, si capisce solo da adulti. Come disse Robbie Robertson alla fine di The Last Waltz: “Goodnight, goodbye”.

Chi mi segue su FB, si sarà accorto che da qualche settimana postavo con una certa ossessività le canzoni della Band, vittima io stesso di un inspiegabile ascolto compulsivo.
Poi, giorni fa, in rete è rimbalzato un annuncio:
Dear Friends,
Levon is in the final stages of his battle with cancer. Please send your prayers and love to him as he makes his way through this part of his journey. Thank you fans and music lovers who have made his life so filled with joy and celebration… he has loved nothing more than to play, to fill the room up with music, lay down the back beat, and make the people dance! He did it every time he took the stage…
We appreciate all the love and support and concern.
From his daughter Amy, and wife Sandy
“.

Scherzi del destino o premonizione? Chissà.
Levon Helm era l’unico americano del gruppo tra quattro canadesi. Suonava (soprattutto) la batteria, ma Rolling Stone lo aveva messo tra i 100 migliori cantanti rock di tutti i tempi. E dopo gli anni eroici della Band, di Bob Dylan e di The Last Waltz si era avventurato in una lunga e variegata carriera solista, superando anche un altro cancro alla gola e recuperando buona parte della sua voce inconfondibile. Erano seguiti altri premi, dischi e riconoscimenti, perché la malattia della musica era, almeno nello spirito, più forte del malanno fisico.
Con gli anni la sua espressione era passata da quella dell’outlaw a quella del country-singer. Ma restava per tutti Levon Helm, il batterista della Band.
Il miglior modo per ricordarlo è sentirlo suonare.