Ricevo circa 250 email al giorno, delle quali almeno 200 sono comunicati stampa.

Dei 200, di realmente utili o interessanti ce ne sono non più di dieci.

Ma il punto non è questo.

E infatti di ciò non mi lamento: il mio lavoro contempla anche la lettura e la selezione di comunicati quasi sempre insignificanti.

Il fatto è che se anche solo la metà dei mittenti (e ormai l’andazzo è questo) mi dovesse telefonare per accertarsi che il comunicato è stato “ricevuto”, calcolando in sessanta secondi il tempo minimo necessario per rispondere, capire chi è, brevi convenevoli, eccetera, dovrei rassegnarmi a impiegare in quest’attività oltre un’ora e mezza (più i minuti perduti nella lettura pur superficiale della comunicazione) della mia giornata.

Il che, considerando, fastidio, interruzioni e il fatto che le chiamate giungono quasi tutte sul cellulare, è francamente insopportabile.