di LORENZO COLOMBO
Castelli di Jesi Riserva Classico “Vigna Novali” 2013 Moncaro Terre Cortesi: prova del tempo superata per il vino di un’azienda messa in liquidazione pochi mesi fa dopo 60 anni di gloriosa attività.

 

Quando abbiamo prelevato questa bottiglia dalla nostra cantina, il primo pensiero è andato alle recenti vicende di questa storica azienda: la sua messa in liquidazione, avvenuta solamente pochi mesi fa.

Il ciclo si è compiuto tutto in sessant’anni. Fu fondata nel 1964 ad opera del piccolo gruppi di viticoltori che pochi anni dopo, nel 1970, costruirono la cantina di Montecarotto – da cui il nome dell’azienda- e che già in tempi non sospetti, ovvero nel 1980, sperimentarono la viticoltura biologica. Tutto è finito il 25 ottobre 2024, quando il Tribunale di Ancona l’ha dichiarata fallita.

Un vero peccato per una delle più grandi cantine cooperative d’Italia, i cui oltre 600 soci gestivano 1.200 ettari di vigneti e la cui produzione annuale era di circa 10 milioni di bottiglie, coprendo circa un quarto di tutto il Verdicchio prodotto in regione, con vini spesso premiati dalle più importanti guide e conqustatori di medaglie nei più prestigiosi concorsi enologici mondiali: nel 2022 Moncaro era stata premiata al Vinitaly come miglior Cantina d’Italia, sempre nello stesso anno il Verdicchio Superiore Fondiglie era stato giudicato il miglior vino bianco d’Italia e nell’ottobre 2023 l’allora vicepresidente Donatella Manetti aveva ricevuto a Firenze il premio “Women Value Company” riservato alle donne e alle imprese “che guardano al futuro”.

Ma non vogliamo ulteriormente soffermarci su questa brutta vicenda.

Il Vigna Novali appartiene alla linea Cru, la più prestigiosa linea aziendale e prende il nome dal vigneto sito in Contrada Novali, a Castelpiano e con un’età variabile dai sette ai 35 anni, tra i 300 ed i 330 metri slm su un suolo tendente al calcareo, composto in prevalenza da sabbie e argille con presenza di pietre, la sua esposizione è a 270° e spazia da nord-ovest a sud-est. Il sistema d’allevamento è a capovolto ed a Guyot bilaterale, la densità d’impianto varia dai 1.700 ai 3.500 ceppi/ettaro e la resa è di 70 q.li/ha. Vendemmia tardiva, con parte delle uve raccolte in surmaturazione con presenza di botrytis cinerea. La fermentazione si svolge in vasche d’acciaio come pure l’affinamento, sulle fecce per 10 mesi, solo una piccola parte del vino matura in barriques d’Allier, seguono quindi almeno 18 mesi di sosta in bottiglia.

Il vino si presenta con un colore dorato, intenso e luminoso, sembra olio.
Mediamente intenso al naso, ampio il suo spettro olfattivo, vi si colgono sentori di frutta gialla matura e frutta tropicale, fiori secchi, fieno, note nocciolate e vanigliate, erbe aromatiche essiccate, leggerissimi accenni idrocarburici, leggere note di legno e d’agrumi maturi.
Strutturato e asciutto al palato, ancora buona la sua vena acida, agrumi maturi, pesca e albicocca, accenni nocciolati e di noci e mandorle tostate, ricordi di legno, lunga la sua persistenza.

 

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