di ANDREA PETRINI
Franciacorta Satèn Riserva “UG 1941 + 80” 2011 Quadra: se è vero che la qualità di un’azienda franciacortina si misura sul livello del loro Satèn, a questo giro possiamo andare sul sicuro.
Da buoni appassionati di vino sappiamo tutti che, nell’ambito dei Franciacorta DOCG, l’attributo Satèn non è altro che un nome di fantasia, scelto per la sua assonanza con la parola “setoso”, e che è diventato una designazione esclusiva dal 1996, anno in cui dal disciplinare fu eliminata la tipologia “crèmant”. Successivamente, il nome è divenuto un marchio registrato del Consorzio di Tutela del Franciacorta, unica denominazione che può produrre questa tipologia di metodo classico.
Il Satèn, soggetto ad un affinamento sui lieviti per almeno 24 mesi che diventano 60 per la Riserva, è l’unico Franciacorta DOCG “Blanc de Blancs”, in quanto viene prodotto solo con uve bianche ovvero Chardonnay e\o Pinot bianco (quest’ultimo sempre per un massimo del 50%). La sua vera unicità è la pressione massima in bottiglia che, per regolamento, deve essere inferiore a 5 atmosfere, mentre per gli altri Franciacorta la pressione si aggira tra i 6 e i 6.5 bar. Tutto questo, a livello organolettico, si traduce in una bollicina più fine ed elegante così come il gusto che, rispetto ad altre tipologie di Franciacorta, rimane sicuramente più avvolgente e cremoso e per questo adatto, forse, a palati meno esigenti.
Sarà per questo motivo che i veri esperti di bollicine mi ripetono sempre che per “valutare la qualità di una azienda franciacortina spesso bisogna esaminare criticamente il loro Satèn”?
Questo UG 1941+80 Satèn Riserva 2011 è un blend di Chardonnay (80%) e Pinot bianco (20%) provenienti dai vigneti Colombaie, Colzano, Sant’Eusebio e Marzaghette che sono parte dei 20 ettari dall’azienda.
E’ il primo di una serie chiamata “Raccolta” che racchiude vini unici nello stile ed il nome, UG 1941 + 80, non è altro che un omaggio agli 80 anni di Ugo Ghezzi, che nel 2003 fondò Quadra, oggi diretta magistralmente da Mario Falcetti.
Figlio di un’annata che ha dimostrato di essere la migliore degli ultimi 15 anni, è stato affinato per almeno 9 anni e solo nell’estate del 2021 è stato sboccato per circa 1000 bottiglie.
Davanti a me ho un bicchiere con un Franciacorta dal colore oro brillante caratterizzato inizialmente da un impatto olfattivo fragrante, orientato su toni di pan di zenzero, mandorle tostate, pesca gialla ed agrumi. Col tempo, e la giusta ossigenazione, il Franciacorta vira verso note più sottili ed austere tipiche dei vini provenienti dai terreni morenici sui cui sono piantate le viti. Al palato è goloso ma al tempo stesso la sua pienezza è ben supportata da una tesissima sinergia acido-sapida che, fortunatamente, rende il sorso piacevole, persistente e mai domo.
Test superato, bravi i ragazzi di Quadra!
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