di ANDREA PETRINI
Lacrima di Morro d’Alba DOC “Rubico” 2007 Marotti Campi: ma chi l’ha detto che certi vini vanno bevuti subito, sennò non reggono? Assaggiatevi questo e ne riparliamo.

 

Non so bene perchè, ma ci sono alcuni vini in Italia che per tradizione, ignoranza o poca pazienza del consumatore, scegliete voi, si pensa debbano essere bevuti solo dopo pochi mesi la loro messa in commercio,  altrimenti “non tengono”.

Il Lacrima di Morro d’Alba, parlo per esperienza diretta, viene spesso inserito in questa categoria. Se però vi trovate nelle Marche e passate a trovare Lorenzo Marotti Campi, non provate a sostenere davanti a lui la tesi del Lacrima da bere giovane a tutti i costi, sennò potresti andare incontro a due opzioni: o lui vi scioglie i cani oppure vi propone una verticale di Lacrima di Morro d’Alba DOC “Rubico” per farvi cambiare idea.

Io, più fortunato di altri che ancora stanno scappando dai maremmani di casa Marotti Campi (ovviamente scherzo), ho avuto il piacere di degustare una bellissima verticale di Rubico e, tra le tante annate ho scelto oggi una bottiglia di “appena” 14 anni, cioè della vendemmia 2007.

Dopo aver controllato più volte l’etichetta, devo ammettere che questo Rubico mi ha fatto davvero sobbalzare sulla sedia perché sia al naso che alla bocca non aveva nulla che facesse presagire la sua età. Assolutamente nulla. All’olfatto è ancora giovane e sfavillante nelle sue classiche sensazioni di visciola, mora, rosa, peonia, spezie nere su incipit di erbe balsamiche. Sorso assolutamente vivo, composto, equilibrato, non sfuma in note eteree e terrose ma ripropone continuamente un finale fruttato, sapido e goloso che, a distanza di mesi, ancora ricordo nitidamente.

E ora, come la mettiamo con certe false credenze?

Mentre ci pensate,  il mio consiglio è di continuare a leggere gli articoli di InvecchiatIGP!

 

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