di ANDREA PETRINI
Duca Enrico 1985, Duca di Salaparuta: la seconda annata prodotta in assoluto dell’iconico vino Nero d’Avola 100% “inventato” da Franco Giacosa rivela una freschezza esaltante.

 

Duca di Salaparuta è una delle aziende più iconiche della Sicilia e il Duca Enrico è senza dubbio il vino più rappresentativo di questa realtà.

La genesi parte da lontano, nel 1824, anno in cui Giuseppe Alliata, Duca di Salaparuta, convinto della qualità delle uve provenienti dalle sue tenute in contrada Corvo di Casteldaccia, decise di produrre due vini di stile francese, innovativi per l’epoca: Corvo Bianco e Corvo Rosso.  La conduzione famigliare continuò per altre quattro generazioni fino a quando nel 1961 la famiglia Alliata, in difficoltà economiche, decise di vendere l’azienda alla Regione Sicilia ovvero alla SOFIS – Ente Regionale per lo Sviluppo e Promozione Industriale e successivamente alla ESPI (Ente per lo Sviluppo e la Promozione Industriale). Nonostante il cambio di proprietà, l’azienda mantenne un forte legame con la sua storia e con la tradizione vinicola, grazie anche all’intuizione di introdurre nello staff tecnico uno degli enologi più promettenti dell’epoca: Franco Giacosa.

Conosciuto per il suo lavoro con le cantine piemontesi, Giacosa fin da subito comprese che il Nero d’Avola, fino ad allora usato per tagliare vini dozzinali, aveva un potenziale straordinario, ma che per esprimerlo al meglio necessitava di una vinificazione più sofisticata, tramite uso di barrique, in grado di valorizzare la ricchezza e la complessità del vitigno. Nasce così, nel 1984, il Duca Enrico, Nasce così, nel 1984, il Duca Enrico, il primo Nero d’Avola in purezza imbottigliato in Sicilia che successivamente, con la consulenza di Giacomo Tachis, è divenuto un vero e proprio cru aziendale visto che tutte le uve provengono dalla Tenuta di Suor Marchesa, nel comune di Butera.

Qualche tempo fa, complice una bellissima verticale organizzata dalla stessa azienda e presieduta da Barbara Tamburini, attuale consulente enologo, ho potuto degustare la seconda annata prodotta di Duca Enrico, la 1985.

Il vino si presenta con un poco invitante color mattone e si apre su sensazioni odorose di dattero e polvere di caffè per poi aprirsi, con l’ossigenazione, verso spunti aromatici di prugna della California, alloro, timo ed echi marini. Ti aspetti un sorso “stanco” ed invece la sorpresa è trovarsi alla gustativa di fronte ad un Nero d’Avola di freschezza inaspettata dove l’impatto agrumato del vino, spiccatissimo, sfocia in una persistenza sapida, quasi salmastra, davvero esaltante.

Dopo 38 anni, il Duca è ancora perfettamente in piedi e ti racconta una Sicilia diversa dai soliti schemi.

 

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