di LORENZO COLOMBO
Bosio Franciacorta Extra Brut Millesimato 2008 “Boschedòr”: a nove anni dalla sboccatura, è uno spumante di complessità e freschezza. Chi l’ha detto che doveva avere vita breve?
Per il nostro primo articolo della nuova rubrica InvecchiatIGP ecco un Franciacorta millesimato. Scelta dovuta non tanto al periodo di sosta sui lieviti in bottiglia, ma piuttosto al tempo trascorso dalla sboccatura: ben nove anni.
Questo a riprova, l’ennesima, che il luogo comune ancora imperante secondo cui dopo la sboccatura uno spumante ha di solito vita breve è per l’appunto un luogo comune. A patto che, naturalmente, si sia di fronte ad un prodotto di qualità. Ed era il caso del nostro vino.
Fondata negli anni novanta l’azienda di Cesare e Laura Bosio si trova a Corte Franca, dove dispone di trenta ettari, venti dei quali di vigneti, condotti in regime biologico, situati in collina con diverse esposizioni.
Oltre a Chardonnay e Pinot nero, utilizzati per i vini a Docg, vi si allevano anche Merlot, Cabernet sauvignon, Cabernet franc e Barbera, con un’elevata densità d’impianto (6.300 ceppi/ettaro)
La produzione annuale è di circa 120.000 bottiglie suddivise tra nove diversi Franciacorta e tre Curtefranca.
Il Boschedòr è fatto con Pinot nero e Chardonnay in parti uguali (la resa in vigna è di 45 ettolitri/ettaro), la fermentazione si svolge in vasche d’acciaio. Una volta imbottigliato il vino rimane sui lieviti per almeno 30 mesi.
La produzione attuale è di 7.000 bottiglie.
Questo 2008 ha fatto la sboccatura a luglio 2012: quindi, ipotizzando la formazione della cuvée e la messa in bottiglia tra marzo ed aprile 2019, ha avuto un affinamento d’oltre tre anni in bottiglia.
Nel bicchiere si presenta con un’abbondante spuma ed un perlage fine e persistente, composto da numerosissime bollicine, il colore è giallo-dorato scarico, luminoso.
Intenso ed ampio al naso dove si colgono sentori di lieviti, brioche, pane tostato, frutto giallo, mela, pera, note d’agrumi.
Cremoso e sapido, quasi salino, fresco, con spiccata vena acido-sapida, frutto giallo, canditi, agrumi maturi ed accenni tostati è quanto si coglie alla bocca, lunga la sua persistenza.
Col tempo ha acquistato complessità senza perdere in freschezza.
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