di LORENZO COLOMBO
Chianti Montespertoli Riserva Docg “Morzano” 2002, Agrinico: ora si chiama Chianti Montespertoli Riserva my Morzano – Sangiovese grape sounds fm, ma lo fa sempre Riccardo Cotarella.
Montespertoli è in ordine di tempo l’ultima nata delle sottozone del Chianti, è infatti stata riconosciuta solamente nel 1997, mentre il riconoscimento delle altre sei risale al 1932, quando, con decreto ministeriale il territorio del Chianti fu ampliato e venne riconosciuto il Chianti Classico.
La sottozona Chianti Montespertoli coincide con un’ampia zona del comune di Montespertoli ed è compresa per un terzo anche nella sottozona dei Colli Fiorentini.
Come per tutte le sottozone del Chianti il vitigno principale è il Sangiovese che dev’essere utilizzato per una percentuale minima del 70%, sono inoltre ammessi alcuni vitigni a bacca bianca nella percentuale massima del 10%, mentre quelli a bacca rossa possono essere utilizzati sino ad un massimo del 30% ad eccezione di Cabernet sauvignon e franc il cui limite massimo è fissato al 15%.
Cambiano invece, seppur leggermente le date minime d’affinamento per le varie sottozone, per quanto riguarda il Montespertoli la data di messa in commercio parte dal 1° giugno dell’anno successivo alla vendemmia, mentre per la Riserva l’affinamento minimo è di due anni.
La Tenuta di Morzano è situata a Sud-Ovest della città di Firenze, appartiene alla Agrinico srl ed è stata fondata nel 1973, attualmente dispone di 140 ettari, 43 dei quali vitati, 20 di questi sono iscritti alla Docg Chianti Montespertoli, il primo Chianti prodotto risale al 1997. Al suo interno si trova il Borgo Filicardo, composto da 16 appartamenti
Il vino oggi è prodotto con Sangiovese in purezza proveniente da un vigneto di quattro ettari, situato a 300 metri d’altitudine nel comune di Montespertoli, il suolo è scistoso-argilloso, il sistema d’allevamento è a cordone speronato con densità di 6.500 ceppi/ha. La vinificazione s’effettua in vasche di cemento mentre l’affinamento avviene in barriques francesi, il 10% delle quali nuove, dove il vino sosta per 12 mesi, seguono ulteriori 18 mesi di riposo in bottiglia prima della commercializzazione.
La prima annata di produzione è stata la 1999 e l’enologo è Riccardo Cotarella.
Ora questo vino (le note tecniche sono riferite alle ultime annate prodotte) ha un nuovo nome, si chiama infatti “Chianti Montespertoli Riserva my Morzano – Sangiovese grape sounds fm”.
Il tappo è stato estratto intatto, senz’alcun problema e presentava tracce di vino per poco meno della sua lunghezza. Il colore è profondissimo con unghia tendente all’aranciato-mattonato.
Piuttosto compresso all’inizio s’è aperto dopo una decina di minuti senz’essere mai intenso né molto ampio, i suoi sentori rimandano al cuoio, alla ciliegia matura, si colgono note balsamiche e leggermente mentolate, accenni di radici e caffè. Discreta la sua struttura e buona la vena acida, la trama tannica c’è parsa leggermente asciugante, vi ritroviamo i sentori di radici uniti a note di prugna cotta, ciliegia e caffè, buona la sua persistenza.
In conclusione un vino ancora integro anche se non molto complesso.
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