Dopo il messaggio digitale, ricevo pure quello cartaceo.
Con sicuro spreco di carta, francobollo e ambiente, visto che sono identici.
Usando un tono irritantemente sospeso tra l’amichevole e l’ampolloso, l’amministratore delegato in persona, che emozione!, mi informa con puntiglio che il tal giorno di giugno scade la mia polizza n° 123456789 e che posso rinnovarla presso il mio “Intermediario assicurativo” (sic, cioè pure con la maiuscola), non prima, ti pareva, di aver valutato con lui, per il futuro, una “clausola di adeguamento automatico dei massimali”.
Traduzione: tu firmi e poi, senza sapere perchè, il premio aumenta di anno in anno a tua quasi insaputa, o diciamo in contumacia.
Segue effluvio di QR code e pubblicità di altri loro servizi.
Peccato nella lettera abbiamo dimenticato di indicare l’importo da pagare e l’importo della polizza. Ai quali, secondo loro, dovrei forse risalire dal freddo numero della medesima.
E’ proprio vero: tutto è assicurabile, tranne l’intelligenza.