La ricorrenza, ahimè, è oggi. Niente note patetiche, però. Giusto un po’ di musica e il sottile desiderio di fare come un mio amico che, per via di una caduta, quel giorno non si ricordava nulla.
Soundtrack: “Cirkus“, King Crimson.
Non passa giorno che, più del giorno prima, non mi chieda che senso abbia tutto quello che faccio.
A maggior ragione me lo chiedo oggi, che è il mio compleanno.
Tranquilli, nessun autocompiaciuto nè tardivo funestus veternus.
Probabilmente è un’insidiosa stanchezza mescolata a noia repressa.
Insofferenza sempre più malcelata.
Insomma, bizzetta senile.
Allora mi sono messo a pensare, come al solito, in termini musicali (il refrain lo conoscete: “if songs were lines…etc”: chi non lo conoscesse veda qui). E ho provato a scannerizzare la mente alla ricerca della canzone che meglio rispecchiasse il me di oggi o magari non solo.
Il risultato è nella soundtrack in testa al post.
Il perchè nemmeno io lo conosco di preciso. Ma la ragnatela di arpeggi di un Robert Fripp ai suoi massimi tecnici ed espressivi mi pare abbastanza esplicita. Nell’estate del ’75 passai circa un mese intero per cercare, senza risultati, di impararne tre note consecutive. Che volete farci: dopo quarant’anni il mio livello è rimasto quello.
Mi verrebbe invece voglia di passare la ricorrenza come la passò anni fa un mio amico carissimo.
Cadde di motorino, per fortuna senza farsi nulla tranne picchiare la testa (col casco) e restare senza memoria per una mezza giornata. Siccome in ospedale chiedeva continuamente chi era, dov’era e così via, una caritatevole infermiera gli scrisse un biglietto da tenere sul comodino e che lui ogni quarto d’ora consultava.
Il biglietto diceva: “Mi chiamo xy, abito a Firenze, sono caduto dal motorino, sto bene ma non mi ricordo nulla. Ed è pure il mio compleanno!“
Auguri a me stesso e a lui, tanto tra poco gli tocca.