A mio modesto modo di vedere, nel settore dell’informazione vinicola, così come in qualunque altro del giornalismo, la normalità sarebbe che i giornalisti sgomitassero – non è simpatico, ma almeno umanamente comprensibile – per far capire ai colleghi o ai capi, ai direttori dei giornali etc quanto sono bravi e competenti nella speranza, si presume, di ingaggi o avanzamenti di carriera.
Quando invece tutto il grande agitarsi è al cospetto dei produttori vinicoli, col fine di farsi notare o autoasseverarsi affidabili e compiacenti e garantirsi così, per il futuro, inviti e gratuità, bisogna cominciare a preoccuparsi.
A un giorno dalla fine delle anteprime dei vini toscani, mi proclamo dunque preoccupatissimo.
Così come lo sono i produttori intelligenti, che per fortuna non mancano.