Tra i più inesplicabili misteri della modernità ce n’è in particolare uno che mi angustia quotidianamente: coi mezzi di oggi – cellulari, messenger, whatsapp, sms, email, il caro vecchio telefono e ulteriori diavolerie digitali a me ignote, ma a voi di sicuro no – per quale ragione uno che è in ritardo non fa la cosa più semplice, cioè avvertire chi lo aspetta, evitando a lui travasi di bile e per sè zot sanguinosi?

Come si può pensare che, solo pro domo propria si capisce, possano convivere tecnologie della comunicazione marziane e un’idea africana del tempo altrui?

Ora scusate ma vado a confessarmi: ho appena augurato il peggio a uno che aspettavo ieri alle 17 e che senza preavviso mi ha suonato il campanello stamattina alle 9.