Un viaggio solo non basta mai: già durante il ritorno sorgono domande cui soltanto un nuovo viaggio potrebbe dare risposta. Tornare e sarà meglio della prima volta. Almeno giornalisticamente.
Non so a voi, ma a me visitare un posto, un luogo o un paese una volta sola non è quasi mai bastato. Per lavoro, poi (cioè nel 95% dei casi), praticamente mai.
Anzi, ho sempre avuto la sensazione che il meglio avrei potuto coglierlo, e quindi riferirlo, tornando al più presto possibile, con idee e impressioni ancora fresche. Come se il primo viaggio fosse stato, cioè, una sorta di semplice presa di contatto, foriera di notizie da metabolizzare, approfondire e trasformare in nuove domande bisognose di risposta.
Giornalisticamente parlando, è come se dopo aver fatto un servizio uno tornasse già con spunti sufficienti a scriverne altri dieci. Tutti diversi, si capisce.
Questa della ruminazione da tratta di ritorno, di messa a fuoco ed elaborazione di quanto appreso durante una missione, è a mio parere un argomento da sviluppare con particolare attenzione, perchè attiene alla parte più delicata sotto il profilo giornalistico.
Il rientro consiste infatti in tre distinti elementi.
Uno è l’indispensabile momento dell’interruzione del coinvolgimento, del rapporto psicologico con la destinazione. Un’interruzione che può essere brusca, dettata dal consapevole sollievo che il lavoro è finito e che per quella volta si può pertanto chiudere la saracinesca e cominciare a pensare ad altro: al ritorno, alla vita quotidiana che ci aspetta, agli impegni immediati.
Quello successivo, che a me di solito capita durante il tragitto di rientro, è la selezione e l’organizzazione di ricordi, impressioni, argomenti.
Il terzo è la sedimentazione e assimilazione mentale del materiale raccolto.
A questo punto però il file è aperto, acceso. E si ha subito una gran voglia di tornare là da dove siamo appena rientrati per approfondire le mille cose che ci pare di aver lasciato imperdonabilmente indietro e che, anche a distanza di anni, restano meritevoli di trattazione. Anzi, più di prima.