Volendo vederla in positivo, diciamo che l’altra volta (per i curiosi: qui) c’erano 37° e ieri solo 34°. Che era luglio e che ora siamo d’agosto.
Ma era sempre sabato pomeriggio 11/8, in ora di catalessi, tra cicale frinenti, gatti tramortiti all’ombra e padrone boccheggiante.
Ed ecco, squilla di nuovo il campanello.
Chi sarà mai? Il cancello è sbarrato, il luogo palesemente deserto. Non aspetto nessuno e se qualche amico vuole farmi una sorpresa sa che momento, giorno, situazione peggiori non potrebbe sceglierli.
Sbircio dalle fessure della persiana, ma per la distanza non si vede quasi nulla: solo un’auto sportiva e un tizio in piedi.
Aspetto che si stanchi di aspettare e torno sul divano.

Passa mezz’ora e il campanello squilla di nuovo.
Strabuzzo gli occhi dalla sorpresa: ma chi c…o è?
Risbircio: è il tizio di prima che, nervoso, scampanella una terza volta.
Sotto le palpebre scannerizzo rapidamente le tre ipotesi: apro, non apro, apro la finestra e sparo con la doppietta. Scelgo la seconda opportunità.
Un paio d’ore dopo esco e nella cassetta della posta che trovo?
Una pubblicità.
Era un piazzista di piscine (sottolineo: piazzista di piscine) che nelle ore canicolari di un sabato preferragostano si aggira per sperdute campagne e importunare i poveri residenti.
Viva Rocco, era meglio lui!