Lo ha annunciato il presidente Iacopino durante la “assemblea nazionale aperta” dei dissenzienti del sindacato tenutasi oggi a Roma. “Ho l’ok dell’esecutivo e un documentato parere dello Studio Legale Pessi“.
Diciamo che era nell’aria e che oggi era inevitabile – visto che a Roma c’era una “assemblea nazionale aperta” di chi contesta l’operato, nonchè i modi, dei vertici dell’Fnsi e la sottoscrizione del ccnl dei giornalisti – darne l’annuncio ufficiale.
Di cosa?
Del fatto che l’Ordine dei Giornalisti adisce le vie legali contro la Federazione della Stampa, l’Inpgi e il Governo.
Lo ha detto, come chi c’era e chi ha seguito in streaming l’evento ben sa, il presidente dell’Ordine, Enzo Iacopino.
Ribadendolo su FB: “PORTEREMO GOVERNO FIEG E FNSI DAVANTI AI GIUDICI. Con il conforto dell’esecutivo dell’Ordine, in occasione dell’assemblea convocata a Roma contro l’ipotesi di contratto, ho annunciato che porteremo davanti al TAR il governo, la Fnsi e la Fieg che hanno votato la delibera sull’equo compenso. Le contestazioni riguardano la violazione di legge e lo sviamento di potere, argomentate dallo studio Pessi con un documentato parere“.
Insomma, siamo arrivati al punto di non ritorno o quasi.
Era nell’aria, come ho detto.
Se il passo dell’OdG sia politicamente opportuno, non so giudicarlo.
So però che era necessario, per coerenza, dopo le prese di posizione ordinistiche di questi mesi. E lo era, a mio personale parere, anche per dare un qualche punto di riferimento alle decine di migliaia di giornalisti, (largamente maggioritari rispetto al corpo sociale dell’Fnsi, specifichiamolo) lasciati orfani o disconosciuti alla nascita, con l’abbandono sulla ruota degli orfanelli della professione, da parte di un sindacato limpidamente (e non da ora) sospeso tra ottusità, menefreghismo e incoscienza.
Benzina sul fuoco che già arde e di cui un’ulteriore fiammata è prevista martedì 8/7 alle 10, quando è indetta davanti alla sede federale una manifestazione di protesta dei giornalisti.
Noi stavolta ci saremo di persona.