E’ stato un lungo percorso di presunto progresso che, come un cerchio, alla fine si è chiuso.
All’inizio c’era la voce.
Per chiamare qualcuno lontano, si berciava.
Poi inventarono le lettere per le lunghe distanze e i campanelli per i portoni, presto affiancati da ausiliari di controllo, detti appunto portieri.
Dopo vennero i campanelli elettrici, il telefono, il citofono. Nacque di conseguenza la segreteria telefonica (resta invece un mistero perchè nessuno abbia mai brevettato la segreteria citofonica: “…ciao, ero di passaggio, ti ho suonato per un saluto ma non sei in casa, peccato, a presto, baci baci baci…”).
Seguirono apriporta, cancelli automatici, videocitofoni, cellulari e internet.
Nacque in seguito la domotica, grazie alla quale potevi fare da remoto tutto quello che prima si faceva solo trovandosi sul posto: aprire, chiudere, avviare, perfino tirare sciacquoni.
L’avvento dei sistemi di messaggistica pareva addirittura aver reso superfluo l’uso della voce e dei suoni, mentre gli abominevoli ideogrammi a faccina erano giunti al punto di rendere quasi imminente l’estinzione della scrittura e dell’annessa grammatica, strumenti obsoleti in assenza dei quali gli asini potevano finalmente manifestarsi senza rendere palese la loro asineria.
Si è così arrivati al paradosso finale (nell’attesa che un progresso ulteriore fatto di gutture e rumori corporali abolisca pure le parole parlate) dei messaggi vocali, in pratica la riabilitazione della vetusta segreteria telefonica: coll’imperdonabile difetto però che stavolta il messaggio (quasi sempre molesto) ti arriva subito, ovunque tu sia, e non devi tornare a casa per ascoltarlo su nastro.
La chiusura del cerchio è pertanto la seguente: il tizio che aspettavi a una cert’ora arriva al portone, ma invece di suonare che fa? Ti chiama al cellulare, il che sarebbe già abbastanza irritante?
No, peggio: ti lascia un messaggio vocale su whatsapp per dirti che è lì che aspetta e dando per scontato che tu veda, legga, provveda.
Il che corrisponde a rivolgersi al vecchio e sospettoso portiere per chiedergli se ti fa passare visto che hai un appuntamento con me.
In pratica si sono sprecati miliardi in tecnologia e ora bisogna tornare ai vecchi metodi per difendersi dagli stupidi e dai rompicoglioni.