Potrebbe essere proprio il consorzio il nuovo sponsor della società senese, orfana di Mps e unica squadra di B ancora senza sponsorizzazione. E il Gallo Nero potrebbe essere il primo marchio vinicolo a sbarcare nel mondo del pallone professionistico.
Sebbene il presidente dell’A.C. Siena, Massimo Mezzaroma, tenti di smentire (“Purtroppo non ho notizie da darle perchè non c’è nulla di concreto“, dice al vostro cronista) e nei suoi uffici si tenti di minimizzare (“Se n’è sentito parlare, nulla di più“), la novità è clamorosa e trova invece ampie conferme nelle stanze dei bottoni di Tavarnelle Val di Pesa, fresche reduci dal successo ottenuto dalla sponsorizzazione dei Mondiali di Ciclismo: potrebbe essere il famosissimo Gallo Nero chiantigiano a troneggiare presto sulle maglie bianconere dell’A.C. Siena 1904, la gloriosa società calcistica che, dopo la retrocessione dell’anno scorso e il traumatico forfait finanziario del “babbo” Monte dei Paschi, è l’unica squadra di calcio tra serie A e serie B rimasta senza sponsor.
Sarebbe un’autentica boccata d’ossigeno per le asfittiche casse societarie.
La trattativa, dopo una serie di incontri tra le parti e pure qualche momento critico che ha rischiato di mandare tutto a monte (absit iniuria verbis!), sarebbe in fase avanzata, anche se nulla è ancora stato messo nero su bianco. Si conosce però l’entità delle somme (consistenti) in ballo: tra i 200mila e i 400mila euro a stagione. Parecchi, per la serie B.
Meno reticente sull’argomento il presidente del consorzio del Chianti Classico, Sergio Zingarelli (patron di Rocca delle Macie, a Castellina in Chianti, e romano – sarà un caso? – proprio come Massimo Mezzaroma): “Tempo fa siamo stati cercati da qualcuno che ci ha messo in contatto, un senese che vive a Firenze. Abbiamo ascoltato la proposta e cominciato a pensarci“, racconta. “Nulla di deciso però: il prossimo 14 ottobre il cda si riunirà per valutare“, spiega a margine di un’iniziativa su arte e paesaggio patrocinata proprio dalla sua azienda. Il che, tradotto, significa che l’operazione è calda, matura per la firma e ha tutte le caratteristiche per andare in porto, se le parti si troveranno d’accordo sulla cifra finale e su altri dettagli. Dettagli interessanti, però. Perchè, a sentire i chiantigiani, sembra che potrebbe entrare in ballo, in veste di sponsor secondario, anche un altro soggetto. Sempre di provenienza agricola: olio extravergine, forse? Chissà, ma queste sono solo nostre congetture.
“Il Chianti Classico ha una forte identità territoriale – commenta (confermando indirettamente le copiose valutazioni con ogni evidenza fatte dai vertici consortili sull’affare) il direttore, Giuseppe Liberatore – e in questo senso il connubio con il Siena e la città di Siena, nella cui provincia ricade da sempre una buona metà dei vigneti del Chianti Classico, avrebbe una notevole valenza“.
Insomma le chances che la società senese, in forte crisi di liquidità (già penalizzata di due punti all’inizio del campionato per il mancato pagamento degli stipendi e proprio nei giorni scorsi sanzionata di altri due per le stesse ragioni), trovi l’agognato sostegno pubblicitario sembrano essere consistenti.
Ma la notizia ha anche altre implicazioni.
Ad esempio costituirebbe il primo caso in Italia di una sponsorizzazione vinicola ad una squadra di calcio professionistico. Ed aggiungerebbe una tessera prestigiosa al cambio di passo che il sodalizio del Gallo Nero ha avviato da qualche tempo nella propria attività di marketing.
In ogni caso, una storia è certa: se il contratto si farà e se la Robur coglierà la promozione, sarà vietato brindare con Champagne. Nelle flutes ci sarà solo rosso: Chianti Classico. E pazienza se non sarà il bicchiere adatto.