Nella mia quasi mezzosecolare esperienza di naufrago nei gironi danteschi del traffico fiorentino pensavo di averle viste tutte ma, ingenuo, mi sbagliavo.
Ieri pomeriggio, nell’ora di punta, quando i viali si riempiono di auto e motorini zigzaganti, ho assistito a questa cinematografica scena: un pullman lungo venti metri, parcheggiato in tripla (tripla!) fila sul lungarno davanti ad altre due (due) lunghe file di pullman, tenta di ingranare la retromarcia per infilarsi in un posto liberatosi in seconda fila, come farebbe un qualsiasi pensionato con la Panda dopo ore di peripli per andare un attimo in farmacia.
Considerate le dimensioni del mezzo, lo sbraccio laterale necessario per compiere la manovra era di almeno altri venti metri, che perciò sono andati a invadere cinque delle residue corsie di marcia ingombre di traffico marciante nella direzione opposta. Praticamente un blocco stradale da film americano.
Lascio immaginare l’ingorgo surreale che ciò ha provocato (e vi giuro che, oltre che strabiliante, visto di persona era anche peggio)
E poi ci si domanda perché la gente, al volante, s’incazza.