Purtroppo non posso verificare direttamente sul campo, quindi provo a ragionare sulle notizie.
Salvo errori (vado a memoria in questo momento), dal 9 marzo è proibito lasciare il proprio comune di residenza, se non per comprovate e serie ragioni. E in ogni caso da soli, non certo in compagnia o in gruppi familiari.
Previsti controlli, denuncie e sanzioni penali per gli inadempienti.
Leggo infatti (dall’Ansa di oggi) che “…ieri le forze di polizia hanno controllato 157.621 persone e 10.326 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 53.776, denunciati 158 esercenti e sospesa l’attività di 7 esercizi commerciali. Salgono così a 2.016.318 – informa il Viminale – le persone controllate dall’11 al 22 marzo, 92.367 quelle denunciate per inosservanza degli ordini dell’autorità, 2.155 le denunce per false dichiarazioni; 973.799 gli esercizi commerciali controllati e 2.277 i titolari denunciati“.
So poi di amici fermati per strada in città e giustamente controllati con severità, nonché di gente bloccata ieri nelle stazioni, già pronta a controemigrare al sud senza valido motivo e rispedita a casa.
Ribadisce oggi l’ISS: “Il nostro grande sforzo è evitare che le curve di crescita del virus viste nelle regioni del nord, si ripetano al sud. La scommessa di queste misure e del nostro paese è evitare che si riproducano le curve al sud“. Lo ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro in conferenza stampa.
Bene. Cioé male, ma ci siamo capiti.
Però poi, già da stamattina si annunciavano centinaia di auto in coda in attesa di imbarcarsi per Messina, col sindaco della città che in vestaglia minacciava di chiudere tutto. Chiaro segnale di un intenso e più generale flusso di esodi nord-sud in corso.
Allora chiedo: ma come è possibile che tutte queste auto, evidentemente quasi sempre piene di gente, abbiano potuto partire da Milano, Torino, Brescia, il nordest, insomma dall’Italia settentrionale e, dopo aver percorso indisturbate un migliaio di km, essere arrivate perfino sullo Stretto o sul tacco d’Italia senza che nessuno le fermasse?
Ma allora di che controlli di parla, scusate?
Si mettono in campo i droni, si blocca giustamente il pensionato col cane o la massaia con la spesa per essere sicuri che non facciano i furbi e nessuno presidia i caselli, gli svincoli autostradali e gli autogrill, dove peraltro i controemigranti si fermano, consumano, tossiscono, toccano tutto lasciandosi dietro una scia di potenziale, ferale contagio?
E sarebbe tale omissione di controllo giustificabile se, in teoria, pur di sfuggire agli sbirri, i diabolici in fuga avessero percorso in lungo l’Italia intera aggirando le autostrade e percorrendo statali, provinciali, comunali, vicinali, carrarecce, sentieri, piste da transumanza?
Io, davvero, trasecolo.
Così ho fatto un po’ di telefonate. E mi è stato detto che sulle grandi arterie, quelle che la gente usa per tornare al paesello, le pattuglie sono poche e si trattengono appena.
Per carità, la mia è una considerazione induttiva, e non ho certo le prove che i blocchi manchino ovunque o siano realmente troppo pochi, mi limito a riferire quanto ho appreso da chi è sul posto, ma mi pare che le prove dell’andazzo le offrano i fatti, più che le parole o le testimonianze.
Qualcuno mi ha anche fatto notare, credo a ragione, che le forze dell’ordine non ce la fanno a controllare tutto, cioé i viandanti, la prevenzione e la repressione dei reati, la pubblica sicurezza: non hanno personale a sufficienza.
D’accordo, ma duemila, tremila, cinquemila automobilisti in viaggio di massa non sono una priorità assoluta e comunque peggio di qualche passante annoiato? Qualche pattuglia messa a fare almeno da deterrente alle barriere, no?
Se poi, e mi sembra palese, l’emergenza è davvero quella che stiamo vivendo, ovvero drammatica, non sarebbe (stato) il caso di mettere sul serio l’esercito sulle strade, visto che è inutile vanificare la clausura di tanti con chi poi riesce ad andare impunemente da un capo all’altro del paese, esportando e diffondendo il contagio anche in aree relativamente meno colpite?
Chi mi sa spiegare l’arcano?
Pronto ovviamente a ricredermi al cospetto di argomenti persuasivi.
Ma mica mi si dirà che auto come quella nella foto non danno nell’occhio…