Ieri, facendo altro per necessità, ho guadagnato più che facendo il mio mestiere. Del quale, pertanto, si può dire che è diventato l’hobby più bello del mondo.
Soundtrack: Me? I’m just a lawnmower, you can tell it by the way I walk” (cit.)
Ieri alle 8 aspettavo un tizio per tagliare l’erba del giardino che, con le piogge, è praticamente esplosa.
Prezzo pattuito 50 euro, ovviamente deep black, sennò col piffero che qualcuno si prestava.
All’ora stabilita, con mia grande ira, non si è presentato nessuno. Ma il lavoro non era rimandabile, quindi faccio slittare altro che dovevo fare e l’erba la taglio io.
In tre ore ho finito, quindi ho risparmiato i 50 euro. Corrispondenti, ho calcolato mentalmente, a circa 17 euro l’ora.
Mentre riponevo gli attrezzi mi è poi sovvenuto che la somma di cui sopra era di fatto guadagnata ed era l’equivalente di una giornata di lavoro che certi giornaloni mi offrono, e sempre con l’aria di chi mi fa un regalo (perché molti altri sono trattati assai peggio di me), per scrivere articoli per loro.
Conclusione: la categoria dei rasatori di prato conta più di quella dei giornalisti.
Ogni riferimento è del tutto voluto.
“Io? Sono solo uno che taglia il prato, si vede dal modo in cui cammino” (cit.).