di KYLE PHILLIPS.
Con la scusa del vino il nostro è finito nel capoluogo piemontese, con la scusa del capoluogo ha visitato la Mole, con la scusa della Mole ha visitato il Museo del Cinema, con la scusa del Museo ha passato la giornata nell’ascensore panoramico. Ma poi è rimasto secco davanti al balconcino della Monroe…
Lo debbo confessare, quando mi reco in Piemonte vado per i vini e se capito a Torino è solitamente per il Salone del Gusto. Tuttavia mia figlia si è appassionata degli antichi Egizi e così abbiamo deciso di portarla al Museo Egizio di Torino, una delle maggiori collezioni di arte e manufatti egizi al mondo.
E all’uscita dal museo non abbiamo potuto non notare il monumento più caratteristico di Torino, la Mole Antonelliana, una stretta cupola quadrilaterale la cui lunghissima spira sembra forare il cielo.
Non era prevista così, tuttavia. Quando il governo risorgimentale allentò le restrizioni sui luoghi di culto non-cattolici dopo il 1860, la comunità ebraica di Torino commissionò una sinagoga all’architetto Alessandro Antonelli. La costruzione ebbe inizio nel 1863 ma procedette con difficoltà perché l’architetto rialzò la cupola dai 47 metri previsti a 113. Problemi tecnici e costi eccessivi indussero la Comunità ad interrompere l’edificazione nel 1869 e mettere un tetto provvisorio su quanto fatto.
Nel 1873 la città di Torino negoziò uno scambio, assegnando un’altra area alla comunità ebraica per la sinagoga, e dedicando la Mole a Vittorio Emanuele II. La costruzione riprese e col tempo la cupola e la sua spira raggiunsero 167,5 metri, diventando così la più alta struttura in muratura in Europa. L’architetto Antonelli continuò a lavorare alla struttura fin oltre i 90 anni, utilizzando una cesta calata dal centro della cupola per controllare l’andamanto dei lavori. Ahimè, non li vide ultimati; fu suo figlio Costanzo a terminare i lavori sulla cupola agli inizi del ‘900, mentre ad occuparsi delle decorazioni fu Annibale Rigotti, fra il 1905 e il 1908.
Purtroppo, il peso della notevolmente ingrandita parte superiore della Mole si rivelò essere più di quanto le fondamenta potessero sopportare (il fatto che la cupola fu costruita sopra le fondamenta di una parte delle mura cittadine distrutte su ordine di Napoleone avrà probabilmente contribuito a questa instabilità), ed in seguito ad una tromba d’aria, che rimosse 47 metri della spira nel 1953, una squadra di architetti inserì uno scheletro di cemento armato nella struttura, per sorreggerla.
Al termine di questi lavori la Mole Antonelliana è stata utilizzata come uno spazio per mostre temporanee e anche per mettere in risalto la città di Torino. La cesta utilizzata da Alessandro è stata sostituita con un ascensore in cristallo che s’innalza rapidamente nella cupola, come un ragno risalente il filo della tela, fino alla base della spira, dove c’è una ampia terrazza panoramica da cui ammirare la città.
Purtroppo la combinazione dei panorami e le mostre itineranti si rivelò insufficiente per attirare visitatori. E allora gli assessori preposti ebbero l’idea geniale di trasformare la Mole in un Museo del Cinema: l’entrata porta direttamente all’ascensore, dove dopo un periodo d’attesa (mezz’ora nel nostro caso) si entra fra le mura di cristallo; consiglio a chi non soffre veramente di vertigini di addossarsi alla parete perché la vista durante la risalita è affascinante.
A seconda della temperatura esterna passerete dai 5 minuti a molti di più ad ammirare le viste di Torino. Scendendo l’ascensore si apre sul museo, che comincia con una serie di sale dedicate al periodo pre-cinema e alle tecniche di animazione (comprese le macchine utilizzate per guardare le animazioni), seguita da altre dedicate alle tecniche cinematografiche con tanti oggetti fra i quali un reggiseno a bustino in pizzo nero appartenuto a MM che è, dal punto di vista maschile, molto affascinante.
C’è anche una rampa che risale l’interno della cupola, con manifesti cinematografici e tanto altro, mentre sul pavimento della cupola ci sono pezzi di set cinematografici. Noi abbiamo visto un pezzo dal set di Alien ed un set disegnato da Gabriele D’Annunzio. Ci sono anche due zone con proiezioni continue, e se vi stancate di guardare gli schermi potrete osservare la cupola, la cui illuminazione cambia continuamente, illuminandosi per poi diventare scura, con a volte immagini proiettate sempre diverse e sempre interessanti.
A dire il vero, ho pagato l’ingresso perché volevo ammirare Torino. Ma tornerei molto volentieri per passare altre ore all’interno della Mole Antonelliana. È uno dei musei, e anche delle strutture, più affascinanti che abbia visto in tanti anni.
Per ulteriori informazioni consiglio il sito del Museo del Cinema:
http://www.museonazionaledelcinema.it/en/pages/site_overview/site_overview.php