di ROBERTO GIULIANI
Al 9° Terre di Vite (“zona franca tra terra e poesia“), banchi d’assaggio con possibilità di acquisto per 73 aziende italiane e non e un ampio programma culturale che coniuga arte, vino e voglia di stare insieme.

 

Non nascondo che provo sempre una certa emozione all’avvicinarsi di Terre di Vite. Nato nel 2009, dalla fantasia di Barbara Brandoli di Divino Scrivere ed Elena Conti, nota produttrice di Boca, è diventato subito un evento particolare, dove il vino è affiancato da mostre d’arte e seminari nelle sale del Castello di Levizzano, a due passi da Modena.
I vignaioli sono protagonisti, ma anche l’ambiente fa la sua parte. Gli spazi del castello sembrano favorire il dialogo fra produttore e visitatore, si crea intimità nonostante i numerosi partecipanti, nascono racconti, scambi di idee, punti di vista, emozioni che trovano il giusto compimento nell’assaggio di vini mai banali.
Per capire meglio, ecco una sintesi del suo manifesto:
Il vino è il punto in cui la terra incontra la poesia: Terre di vite nasce per raccontare questo incontro attraverso volti, suoni, immagini e parole. Siamo persuasi che attorno al vino vi sia la necessità di momenti di aggregazione, promozione e convivialità che sappiano essere anche occasioni di crescita.
Terre di vite si propone come una sorta di “zona franca” in cui sia possibile restituire al vino e alla terra una dimensione più profonda, per rendere loro quella dignità spesso sacrificata al marketing e alle mode.
L’arte e la cultura hanno da sempre la forza di avvicinare le persone. E anche il vino alla fine è soprattutto questo: un pretesto per stare insieme”.
Quest’anno Terre di Vite è alla sua nona edizione. A proporre i loro vini ai banchi d’assaggio (con possibilità di acquisto) ci saranno 73 aziende provenienti da tutta Italia e non solo, accomunate dal legame con la terra e i rispettivi territori, ma anche da un’idea del vino che ha molto a che fare con la capacità di confronto e con l’accettazione delle differenze.
Gli appassionati potranno assaggiare in degustazione libera, tra gli altri, un vino leggendario come il Barbacarlo di Lino Maga – passione irrinunciabile di Gianni Brera e Luigi Veronelli – i tesori della tradizione valtellinese di Ar.Pe.Pe (ma anche quelli di alcuni vignaioli emergenti della zona come Terrazzi Alti, Sasso Vivo e Franzina), i bianchi inaspettati del Piemonte di Carlo Daniele Ricci e quel Brunello Vigna Soccorso di Tiezzi, che è una delle rappresentazioni più classiche e celebrate di Montalcino. L’Emilia si vedrà rappresentata per intero, con i frizzanti della tradizione come con delle perle sconosciute ai più ma capaci di confermare una potenzialità e una vocazione fuori dal comune.
Uno spazio è poi riservato alla parte gastronomica, con l’immancabile Nunzio de Lo Stallo del Pomodoro di Modena, che proporrà i suoi panini con formaggi e affettati da urlo (straordinaria la ventresca!). Ci saranno anche proposte dolciarie, miele, biscotti, composte e succhi di frutta.
Come a ogni edizione, Terre di Vite propone poi un tema centrale sul quale vertono i seminari condotti da Sandro Sangiorgi, direttore di Porthos, giornalista fra i più apprezzati di settore; per la nona edizione è stato scelto il tema dell’accoglienza, argomento mai tanto attuale.
Eccoli nel dettaglio:

Sabato 26 Ottobre dalle ore 13.00 – “Il tema dell’accoglienza” conversazione pubblica tra il direttore di Porthos Sandro Sangiorgi e Valeria Bochi, antropologa ed esperta di cooperazione allo sviluppo – Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Domenica 27 Ottobre dalle ore 13.00 – “Accoglienza mediterranea”, degustazione/seminario ideata e condotta da Sandro Sangiorgi. In degustazione sei vini tra i più interessanti del Meditteraneo.
(prenotazione obbligatoria all’email: info@divinoscrivere.it oppure tel: 338-5474185; 1uota di partecipazione 35)

Terre di Vite dà però spazio anche all’arte, infatti in alcune sale del castello per tutte e due le giornate saranno esposte le opere dell’associazione Aerografisti Italiani Riuniti (AIR); l’aerografia è una delle arti visive che si sta imponendo anche grazie al fascino che esercita sul pubblico giovane. Tra i fondatori dell’associazione artisti come Renato Casaro (illustratore molto ricercato nell’ambiente cinematografico americano), Alberto Ponno (forse l’illustratore iperrealista più conosciuto al mondo), l’artista della casa reale britannica Claudio Mazzi, poi ancora Giorgio Guazzi, Salvatore Cosentino, Mario Romani, Arianna Fugazza, Frank FK e Alex Lorenzi.
Gli artisti di AIR si esibiranno in performance nelle sale del castello.
Per la prima volta il pubblico di Terre di Vite avrà infine la possibilità di accedere al Museo del vino e della società rurale Rosso Graspa, inaugurato nell’aprile scorso. All’interno, numerose testimonianze della vita nei campi: attrezzi agricoli, strumenti per la lavorazione del legno, utensili per la lavorazione dell’uva, oltre a una mostra fotografica che illustra le dinamiche sociali e le buone pratiche agricole della società contadina.

Apertura banchi d’assaggio: sabato 15:00 – 21:00 – domenica 11:00 – 20:00
Contributo d’ingresso 15 Euro + 5 Euro cauzione calice
Contributo ridotto (10 Euro) per i soci Ais, Onav, Fisar, Slow Food, Aies
Per Informazioni: info@divinoscrivere.it

 

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