di KYLE PHILLIPS.
La storia antica e affascinante della famiglia che da una valle alpina è ascesa al rango di grande potenza economica e gentilizia nella nascente Europa moderna. Mentre il paesello d’origine è rimasto (per fortuna) un paesello.

I primi chilometri della Val Brembana, che si risale le Alpi dietro a Bergamo, sono privi d’interesse, un guazzabuglio di costruzioni recenti a fondo valle. Ma dopo qualche altro qualche chilometro (e galleria) ancora troverete in fondo ad una profonda V, con le montagne che si ergono tutte attorno.
A Camerata Cornello lasciate la strada principale e salite per alcuni tornanti. Dopo poco raggiungerete il garage costruito per gli abitanti di Cornello dei Tassi, che vivono qualche centinaio di metri oltre, lungo la vecchia Via Mercatorum, una via commerciale medioevale costituita da un sentiero in terra battuta costruita a mezza costa, a causa di una gola impraticabile a fondo valle. La Via Mercatorum passa letteralmente attraverso Cornello: i piani terreni degli edifici lungo il suo percorso sono porticati, permettendo così ai viandanti di passarvi sotto. In pratica Cornello era una importante fermata dove i mercanti si potevano fermare per riposarsi e far riposare i loro animali e, se il tempo era cattivo, ripararsi. Potevano anche fare scambi e parlare, cosa su cui torneremo.
Il paese di Cornello si può facilmente visitare in un ora, la zona porticata é lunga all’incirca 100 metri. L’altro monumento importante è la chiesa parrocchiale, una chiesa romanica del XII secolo dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano. Per raggiungerla, arrivate alla fine dei portici, girate a destra e risalite fino alla via parallela. La facciata è semplice e severa, mentre il campanile pende leggermente. All’interno ci sono molti affreschi del XV-XVI secolo. Alcuni sono molto belli, ma quello che più mi ha impressionato è quello a sinistra entrando: Sant’Elvio, il patrono dei maniscalchi, che rimuove la zampa del cavallo per ferrare lo zoccolo, senza preoccuparsi del resto dell’animale, e quando ha finito rimette tutto miracolosamente a posto. Stupendo.
Come ho detto, i mercanti che si fermavano a Cornello parlavano tra loro e non ci volle tanto prima che uno dei capi dei Tasso, una delle famiglie del luogo, si chiesesse se questi mercanti non potessero aver bisogno di corrieri per mandare messaggi a valle o a monte. Così, nel XIII secolo, Odone De Taxo istituì tale servizio. Con successo. Ma il successo non può che essere limitato, se si lavora da un paesino alpino. Così una parte della famiglia si trasferì a Venezia, dove riuscirono a farsi nominare Corrieri Ufficiali per La Serenissima. Ebbero successo e un altro ramo della famiglia andò a Roma, dove furono nominati Maestri delle Poste Papali.
Altri ancora prestarono servizio presso il Sacro Romano Impero, sempre con successo: nel 1512 l’Imperatore Massimiliano conferì un titolo nobiliare alla famiglia, con sullo stemma un tasso ed un corno postale, arricchiti dall’aquila imperiale. La famiglia prestò servizio anche presso i cugini dell’Imperatore, i re di Spagna, e per diversi secoli i vari rami della famiglia Tasso (quello tedesco divenne dei Principi di Thurn und Taxis) gestirono le poste in gran parte d’Europa, stabilendo rotte con orari precisi fra centinaia di città.
Divennero ricchissimi e continuarono a gestire i servizi postali in tutto il continente ben oltre il 1800, fino a quando i vari stati europei cominciarono a pensare di istituire sistemi postali nazionali. Infatti, quando le nazioni europee si riunirono per discutere delle poste, verso il 1850, sedettero al tavolo anche i Tasso, che comiciarono a stampare anche loro francobolli. La fine era ormai comunque vicina: quando la Prussia unificò la Germania nel 1866 e nazionalizzò il sistema postale, la famiglia Tasso cedette le sue operazioni alle varie poste nazionali e si dedicò ad altre cose.
Non male per una famiglia che ebbe il suo inizio mandando messaggi su e giù per una vallata alpina!
Sono ricordati bene a Cornello, che ha cambiato il suo nome in Cornello dei Tassi e ha aperto un piccolo ma affacinante museo dedicato alla famiglia e ad il suo sistema postale, con francobolli, lettere, ritratti di sponsor reali, e tanto altro.
E come mai Cornello è ancora servita da una mulattiera anzichè una strada asfaltata? Perchè nel 1592 i Veneziani, signori di Bergamo in quel periodo, riuscirono a sormontare gli ostacoli a fondovalle e costruirono una nuova via più praticabile chiamata la Via Priula. Cornello rimase isolato e sebbene questo abbia comportato secoli di stenti per gli abitanti (un abate che vi fece visita nel 1899 parlò di poveri montanari che passavano le estati lavorando in Francia per poter sopravvivere agli inverni), a causa del suo isolamento il paese è rimasto uno dei villaggi alpini meglio conservati in assoluto. E val bene una visita.

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