di CARLO MACCHI.
Accade in Malawi, anzi in Chiantawi: grazie al filare e alla barrique più “spiati” d’Italia (cfr il Grande Fratello e il Grande Fermento della vite, made by Macchi in Rocca delle Macie), un progetto umanitario per portare l’acqua a un orfanotrofio africano.
[Premessa: il presente post equivale alla prenotazione di 2 bottiglie, la n. 3 (come triplete) e la n. 10 (somma di 20+5+2010)].
Di solito una vite prende l’acqua dal terreno e la usa per “fare il vino”. Nel caso di Rockea, la vite che da due anni noi di Winesurf, assieme agli amici di Rocca delle Macie, riprendiamo nel “Il Grande Fratello della Vite” (vedi qui), sta per accadere il contrario. Il suo vino porterà l’acqua, non ad un vigneto bensì a dei bambini di un orfanotrofio in Malawi.
Ma andiamo con calma.
La serie di filmati che chiamammo “Il Grande Fratello della Vite” nacque quasi per scherzo. Anche perché riprendere una singola vite in tutte le varie fasi fenologiche, dalla potatura alla vendemmia, sembrava una delle cose più noiose del globo e quindi scherzarci un po’ sopra e scherzare soprattutto nei filmati (mentre si davano spiegazioni agronomiche) era l’unico modo perché la cosa potesse avere un senso ed un futuro.
Per questo pensammo subito di dover dare un nome alla nostra vite e, dopo un concorso tra i lettori, venne fuori il nome di Rockea. Arrivati al secondo anno di vendemmia abbiamo pensato di dare un seguito al Grande Fratello della Vite, creando il Grande Fermento della vite, cioè riprendendo l’uva durante la fermentazione. Per fare questo abbiamo preso un acquario e vi abbiamo messo, invece, dei pesci rossi, l’uva. Abbiamo così visto come si alza il cappello, cosa succede durante una follatura (vedi qui) e cosa fare e non fare durante la fermentazione tumultuosa. Al momento che abbiamo deciso di fare il “Grande fermento” è nata anche l’idea di dare un senso ed un valore importante a questa serie di filmati che, ridendo e scherzando, sono stati oramai seguiti da quasi centomila persone.
Così abbiamo pensato ad un progetto umanitario e ci siamo messi a cercare quello giusto.
Oggi il progetto esiste e si chiama “Rockea: dal vino all’acqua”. Si tratterà di costruire un impianto di pompaggio ed una cisterna per l’acqua in un orfanotrofio nel sud del Malawi, uno dei paesi più poveri del pianeta. L’orfanotrofio si trova lungo la strada che va da Mangochi a Monkey Bay, nel sud del paese. Grazie ai fondi che raccoglieremo con il progetto verrà acquistata una pompa, creato un sistema di tubature ed una cisterna. Queste tre cose serviranno all’orfanotrofio per avere quello che per noi è scontato ma che in molte zone del pianeta è il bene più prezioso, l’acqua. L’acqua verrà presa non da un pozzo ma dal lago Malawi. Questo progetto viene seguito integralmente da una associazione Onlus che opera da tempo in Malawi , Lufelade (www.lufelade.org). E’ un associazione molto seria e gli amici di Rocca delle Macie hanno già avuto modo di sperimentare la loro organizzazione e la loro competenza.
Ma come finanziare il progetto? Al momento della vendemmia abbiamo raccolto assieme tutte le uve del filare di Rockea e le abbiamo messe una piccola parte nell’acquario (potete vedere i filmati) ma la stragrande maggioranza in una vasca in acciaio da 5 quintali. Qui l’uva ha fermentato tranquillamente e dopo la svinatura (vedi qui) il vino è servito per riempire una singola barrique. Da questa barrique verranno prodotte trecento bottiglie numerate di un vino che si chiamerà, appunto, “Rockea, dal vino all’acqua”.
Queste bottiglie, messe in vendita (e qui entrate in gioco anche voi) a 40€ serviranno per finanziare il progetto.
Il vino non sarà disponibile prima della fine di aprile ma intanto voi potete aiutare subito i bambini del Malawi prenotando una o più bottiglie (magari scegliendo anche il numero progressivo da 1 a 300 che più vi aggrada). Come fare per prenotare? Inviate una mail a carlo.macchi@winesurf.it oppure a valeria.canu@roccadellemacie.com specificando il vostro nome cognome ed indirizzo. Per il pagamento (tramite bonifico o carta di credito o direttamente a Rocca delle Macie) c’è tempo.
In chiusura voglio ringraziare i miei amici IGP per avermi concesso di scrivere di questo progetto nel nostro spazio settimanale ma soprattutto ringrazio quelli di voi che, prendendo una bottiglia di vino, ci aiuteranno a portare infinite cisterne d’acqua.
A proposito… non sarà la cosa più importante, ma vi garantisco che il vino che andrà in bottiglia è buonissimo!
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