di ANDREA PETRINI
Degustazione in persona (finalmente!) di sei vini della storica tenuta dei Tasca d’Almerita, nell’antica Contea di Sclafani, al centro della Sicilia e a metà strada tra Palermo, Caltanisetta, Agrigento e Cefalù.

 

Colpa della pandemia se, al termine di una diretta zoom sui vini di Tasca d’Almerita, la mia unica necessità è stata prendere il primo aereo per la Sicilia e proiettarmi nel microcosmo della Tenuta Regaleali.

Qui, nel 1830, i fratelli Carmelo e Lucio Mastrogiovanni Tasca acquistarono una proprietà di 1.200 ettari (diventati poi 500 a seguito della riforma agraria degli anni ’50), facendosi custodi di questo territorio al centro della Sicilia, nell’antica Contea di Sclafani, a metà strada tra Palermo e Caltanisetta, Agrigento e Cefalù.

La tenuta, oggi, si estende per circa 550 ettari, in una fertile valle da sempre dedicata all’agricoltura. Il primo riferimento alla “Vigna di Racaliali” risale al 1580 e, quando i due fratelli la comprarono, essa comprendeva anche un girato, cioè un vigneto murato simile a un clos francese.

I terreni di Regaleali si trovano tra i 400 e i 900 metri di altitudine, con ampie escursioni termiche diurne associate a un clima molto più “settentrionale”, ma godono di una qualità e di un’intensità di luce distintamente siciliane. I suoli si prestano a vitigni sia autoctoni che internazionali. Il mosaico delle circa 25 varietà che attualmente sono coltivate nella Tenuta non sono però frutto di un unico progetto ma il risultato di una “sperimentazione” che dura da otto generazioni, senza soluzione di continuità.

Quando il conte Giuseppe Tasca, nel 1959, impiantò sulla collina di San Lucio, con Perricone e Nero d’Avola coltivati ad alberello tradizionale siciliano, la vigna più importante dell’azienda, gettò le basi di quello che è oggi il Regaleali, sognando quello che sarebbe diventato il primo vino da un singolo vigneto della Sicilia: la Riserva del Conte, che poi prese il nome di Rosso del Conte.

Vent’anni dopo suo figlio Lucio, primo nell’isola, fece una scommessa altrettanto ardita quando, all’insaputa del padre, capì che lì le varietà internazionali – Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Pinot nero e Sauvignon Blanc – non solo sarebbero cresciute rigogliose, ma avrebbero anche potutto assumere nuove squalità aromatiche, tanto da diventare quasi “autoctone”.

Guidati dallo stesso Lucio Tasca e da Corrado Maurigio, responsabile dell’azienda, abbiamo potuto degustare così sei vini che ci sono stati presentati con le nuove etichette, in cui il nome della Tenuta è posto in risalto per riflettere meglio l’identità territoriale delle cinque proprietà che costituiscono l’arcipelago di Tasca d’Almerita: Tenuta Regaleali, Tenuta Tascante alle pendici dell’Etna, Tenuta Capofaro, scrigno della Malvasia delle Lipari, Tenuta Sallier de La Tour, una cantina liberty adagiata sulle colline palermitane e infine Tenuta Whitaker, dove la viticoltura è immersa nelle vestigia fenice dell’isola di Mozia.

 

Ecco i miei appunti di degustazione.

 

Buonsenso 2020 (100% Catarratto): l’Antisa, dal 2020 prende il nome di Buonsenso la cui espressione fa riferimento alla convinzione dei Tasca di dare il giusto valore agricolo ad una varietà storica e tipica del territorio come il Catarratto. Per produrre questo vino le uve provengono da due vigneti con caratteristiche diverse: Piana Regina e Santa Costanza. Il primo, piantato su argille scure, fornirà struttura al vino mentre Santa Costanza, posto ad altitudine maggiore e su terreno sabbioso, completerà il Buonsenso donando la giusta dose di eleganza e complessità. Il vino, grazie all’altitudine delle vigne, prende i connotati aromatici quasi nordici grazie alle sue nuances di pompelmo rosa, litchi, melone bianco e salvia. Gustoso e intenso all’assaggio, ricco di richiami mediterranei con finale di pimpante freschezza che termina, appagante, su insistenti ritorni limonati e salini. Nota tecnica: vinificazione ed affinamento per 4 mesi in acciaio.

 

Sicilia DOC  Bianco “Nozze D’oro” 2018 (Inzolia 66%, Sauvignon Tasca 34%): questo blend è nato nel 1984 quando il Conte Giuseppe Tasca D’Almerita decise di festeggiare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca attraverso un vino che ripercorresse la storia di famiglia e della Tenuta. Vinificato attraverso lieviti selezionati nelle vigne della proprietà, il vino racconta il territorio di Regaleali attraverso un naso goloso che richiama la pesca gialla, i frutti tropicali, le spezie e il miele millefiori. Al palato risulta intenso, quasi vellutato, dotato di persistenza e piacevoli spunti di freschezza nel finale. Un vino che racconta l’amore non poteva essere altrimenti. Nota tecnica: vinificazione ed affinamento per 4-5 mesi in acciaio.

 

Sicilia DOC Chardonnay “Vigna San Francesco” 2018 (100% Chardonnay): uno dei vini più iconici della proprietà è sicuramente questo Chardonnay in purezza che non rappresenta altro che la sfida di Lucio Tasca al mondo del vino attraverso un progetto che valorizzasse la Sicilia anche attraverso uno dei vitigni più celebrati e diffusi a livello globale. La Vigna San Francesco, una parcella di circa 5 ettari che si trova ad una altitudine media di 530 metri s.l.m., è stata piantata nel 1985 utilizzando cloni di chardonnay provenienti in parte dalla Borgogna. Il Vigna San Francesco, la cui prima annata è stata la 1989, in questo millesimo si esprime in tutta la sua solarità e il suo equilibrio grazie ad un ottimo bilanciamento tra la parte fruttata, dove ritornano prepotenti le note di papaia e agrumi canditi, e la parte del legno che dona allo Chardonnay cremosità e sensazioni aromatiche di spezie dolci e piccola pasticceria. Al palato è potente ma al tempo stesso elegante, dotato di grandissima sapidità e allungo finale. Un vino che strizza l’occhio alla Borgogna e che alla cieca potrebbe dare tante soddisfazioni ad un pubblico esigente. Nota tecnica: fermentazione in barili di Rovere francese (Allier e Tronçais) da 350 litri e successivo affinamento: in barrique di rovere francese (Allier e Tronçais) da 225 litri, 100% nuovi per 18 mesi.

 

Sicilia DOC Perricone “Guarnaccio” 2019 (100% Perricone): il perricone, descritto per la prima volta nel 1735, viene allevato in Tenuta fin dal 1959 grazie allo storico vigneto di San Lucio la cui selezione ha permesso poi di costituire nuove vigne come questa, di circa 3 ettari localizzata a Ciminnita, nel palermitano, dove le piante fanno affondare le loro radici all’interno di un suolo argilloso con una piccola percentuale di sabbia in superficie. Questo Perricone, detto Guarnaccio dai vignaioli di Regaleali, si presenta dinamico e vibrante nelle sue nuances di giuggiole, mora, lampone ed ancora sentori erbacei e di rosa. Al sorso è decisamente leggiadro, con un tannino ben gestito che garantisce una grande piacevolezza di beva. Vino assolutamente easy, moderno e dotato di grande capacità di abbinamento a tavola. Nota tecnica: fermentazione in acciaio e successivo affinamento in barrique di rovere francese (Allier e Tronçais) da 225 litri, al secondo e terzo passaggio, per circa 12 mesi.

 

Sicilia DOC Cabernet Sauvignon “Vigna San Francesco” 2017 (100% Cabernet Sauvignon): uno dei vini simbolo di Tasca D’Almerita, l’emblema del lavoro e della lungimiranza di Lucio Tasca a Regaleali, è sicuramente questo CabernetSauvignon piantato nel 1985 nella parte alta della collina di San Francesco ad una altitudine compresa tra i 532 e i 585 metri s.l.m. Questo Cabernet Sauvignon, grazie anche alla modalità di  affinamento in barrique nuove per 18 mesi, è da anni fedele a sé stesso e in questa annata, asciutta e decisamente calda, si presenta con un naso fitto di marasca, mirtilli, cacao, pepe nero, macchia mediterranea, cuoio, con spunti vegetali e di bergamotto a racchiudere il tutto. In bocca calore e struttura sono ben fusi, il tannino è magistralmente levigato e il finale, lungo, di torrefazione, conduce ad una armonica sinfonia finale. Nota tecnica: fermentazione in acciaio e successivo affinamento in barrique di rovere francese (Allier e Tronçais) da 225 litri, 100% nuove  per 18 mesi.

 

Contea di Sclafani DOC “Rosso del Conte” 2016 (52% Nero d’Avola, 48% Perricone):  un altro vino iconico della Tenuta Regaleali è sicuramente il Rosso del Conte, nato nel 1970 grazie alla volontà del conte Giuseppe che volle per l’azienda un vino al tempo stesso longevo e di purezza territoriale. Questo storico blend di uve Nero d’Avola e perricone, coltivate ad alberello nella vigna San Lucio si presenta nel bicchiere con una veste color rubino carico da cui, con personalità ed eleganza d’antan, si sviluppa un interminabile susseguirsi di aromi di prugna, sottobosco di castagno, rabarbaro, china, tabacco e sbuffi mentolati. Il sorso è ricco di sostanza, è suadente nella progressione ed innervato da fitti tannini e giovanile freschezza che invoglia continuamente la beva. Finale interminabile su richiami speziati. Piccola curiosità: il Rosso del Conte è stato il primo vino da singola vigna prodotto in Sicilia. Nota tecnica: fermentazione in acciaio e successivo affinamento in barrique di rovere francese (Allier e Tronçais) da 225 litri, 100% nuove  per 18 mesi.

 

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