di ROBERTO GIULIANI.
“Più giulive che oche”, dice Roberto di un architetto-chef e di una fashion designer-maitre che hanno appena aperto un bistrò dalle parti di Grottaferrata. E, dopo pranzo, giulivi anche i clienti…

La notizia era trapelata nei social network più diffusi, stimolando la curiosità di molti appassionati di enogastronomia: ai Castelli Romani, per la precisione a Grottaferrata in località Squarciarelli, stava per nascere un bistrò enoteca e wine bar gestito da due sommelier che nella vita avevano fatto tutt’altro lavoro (architetto e fashion designer, non so se mi spiego) ma, folgorate dalla passione del food & wine, avevano deciso di cambiare radicalmente la loro vita per realizzare un sogno.
Di cosa sto parlando? Di “Le Oche Giulive”, in arte Michela Irione (architetto in cucina) ed Elisabetta Valentina Tappi (fashion designer in sala), conoscendole direi più giulive che oche…
In meno di tre mesi hanno trasformato un locale adibito alla vendita di stucchi in un piccolo gioiello, dove il bianco è l’elemento dominante che dona luce all’ambiente rendendolo sobrio ma non privo di calore; una grande vetrata separa la parte interna dal terrazzino esterno. Dato che il locale si affaccia sulla strada, Michela ed Elisabetta hanno pensato bene di rendere l’ambiente più silenzioso, quindi doppi vetri e pannelli insonorizzanti appesi al soffitto in polietilene a cellule chiuse; lungo le due pareti principali una sequenza di interessanti bottiglie di vino provenienti da varie regioni italiane, interrotte solo dal bancone di mescita. Molto carina l’idea di rendere visibile la cucina, separata da una vetrata. Le ragazze hanno pensato anche a come rendere confortevole l’ambiente, prevedendo sia l’aria condizionata che la diffusione di ottima musica soul e jazz. Insomma, un impegno notevole soprattutto sul piano pratico e organizzativo, una corsa nella quale l’energia determinata dal desiderio di cambiamento nascondeva la fatica, sentita davvero negli ultimi giorni a progetto realizzato.
Non stupitevi quindi se le due protagoniste, in stile rigorosamente femminile, mi hanno imposto di non fotografarle ora (“Mai avuto le occhiaie in vita mia“, la giustificazione di Michela), e ci mancherebbe, c’è tempo per immortalarle.
Intanto l’inaugurazione, avvenuta sabato 2 giugno, ha avuto un bel successo, grazie anche al supporto dello chef napoletano Lorenzo Monzù Scalzone: tanta gente che brindava e assaggiava i manicaretti preparati suscitando la curiosità dei passanti.
Ma io ci tenevo a conoscere quella che sarebbe stata la cucina tipica delle Oche Giulive, così sono tornato martedì 5 a pranzo, per saggiare i piatti di un menu che cambierà quasi ogni settimana, cosa decisamente rara soprattutto in questa categoria di locali, e che dimostra quanto la passione vada ben oltre l’interesse economico. Ora siamo in dirittura d’arrivo per l’estate e il pesce la fa da padrone, freschissimo, scelto nella migliore pescheria di Grottaferrata o, in alternativa, da un amico sicuro a Terracina. E in effetti non posso negare che la qualità c’era tutta, sia nell’ottima “Tartare di Orata con salsa di pomodoro ghiacciata” (a cui verrà aggiunta l’erba cipollina, al momento non ancora disponibile), che nelle “Mezze maniche al ragù di Ricciola e pecorino” (il pesce ovviamente cambierà in base al pescato del giorno) o nel gustoso “Polpo con patate, piselli e cacioricotta“.
Il tutto accompagnato da una mia passione, alla quale non potevo resistere, il Conte Lucio 2009 di La Bellanotte, un commovente pinot grigio dai riflessi ramati più o meno evidenti in base al periodo di permanenza a contatto con le bucce, che per questa ragione non può fregiarsi della Doc Isonzo, che non prevede questo tipo di colore, ma siamo in Italia e quindi non dobbiamo stupirci. Dulcis in fundo Michela ha preparato un indimenticabile “Tiramisù all’amaretto“, una deliziosa alternativa alla versione classica, che aveva come unico limite di non stancare mai!
In sintesi una cucina mediterranea e sobria, basata sulla qualità della materia prima e su ricette che hanno come leitmotiv l’essenzialità, ovvero un misurato apporto nei condimenti, che non deve mai coprire il soggetto del piatto ma limitarsi a corredarlo con equilibrio. Uno stile che non “maschera” il piatto e, proprio per questo, comporta l’impegno di una qualità assoluta perché gioca a carte scoperte. Ma le Oche Giulive hanno dimostrato chiaramente di non essere capaci di scendere a compromessi o prendere scorciatoie, per loro il locale deve essere un punto di riferimento, un posto dove ci si ferma volentieri a cena e, forse, anche a pranzo, dove chi lo desidera potrà acquistare una vasta gamma di vini di qualità a prezzi correttissimi, tanto per citare qualche nome: Grosjean, la Bellanotte, Marisa Cuomo, Tenuta Bonzara, Alberto Loi, Cantina Santadi, Poggio Le Volpi, Castel De Paolis, Terre Contese e tanti altri.
Ovviamente gran parte di questi vini sarà disponibile anche al calice, inoltre è previsto un incremento con altre tipologie di bevande come Rum agricoli e altri superalcolici di qualità.
La simpatia e disponibilità di Elisabetta e Michela, aggiunte alla professionalità, sono elementi fondamentali che insieme ai profumi dei piatti lasceranno, ne sono sicuro, un piacevole ricordo a tutti coloro che sosteranno in Via Vittorio Veneto al n. civico 25. La prenotazione è consigliata.

Le Oche Giulive Bistrò
Via Vittorio Veneto, 25 – Località Squarciarelli – Grottaferrata (RM)
Tel. 347-3360040 / 345-8738226
E-mail: info@ochegiulivebistro.it
Sito: www.ochegiulivebistro.it
Blog: leochegiulive.blogspot.it

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